Paulo Dybala contro il razzismo. Nell’intervista rilasciata alla CNN, l’attaccante argentino della Juventus ha parlato di un tema caldo, nei giorni delle proteste che hanno fatto seguito alla morte di George Floyd e a cui si è unito anche il mondo del calcio: “Oltre a quanto capitato con Kean, ho avuto varie esperienze di razzismo nei confronti di altri giocatori della Juve in altri stadi. In molti stadi italiani c’è un certo razzismo verso alcuni giocatori, è capitato anche a Balotelli o a Pjanic contro il Brescia e penso che le punizioni italiane debbano essere più severe. Altrimenti, toccherà a noi giocatori prendere delle misure perché non capiti più, perché stiamo parlando di uno dei più grandi campionati al mondo, seguito da milioni di persone. E se vedono che al razzismo non corrispondono sanzioni continuano a comportarsi così”.
Cosa fare?
“Chi deve prendere dei provvedimenti lo deve fare a breve, altrimenti dovremo farlo noi. È già capitato che alcuni calciatori abbiano abbandonato la partita e penso sia la cosa giusta da fare. Se la società, in questo caso la Federcalcio Italiana, non decide di fare qualcosa, saranno i giocatori a farlo. O toccherà all’arbitro fermare le partite. A volte è difficile mettersi nei panni di qualcun altro, perché magari non hai mai sofferto il problema del razzismo. Ma sai cosa sta succedendo, perché lo vedi capitare a tante persone. E non solo per il colore della pelle: per esempio, nelle giovanili mi è capitato spesso con alcuni compagni asiatici, è una cosa triste. Per fortuna la mia famiglia mi ha educato diversamente e non guardo al colore della pelle, a come ti vesti o al Paese da cui sei originario. Dovrebbero farlo tutti, ma non è così. E per questo non sono solo le persone di colore a dover combattere il razzismo. È compito di tutti noi”.
Quando toccò a Kean, sia Allegri che Bonucci criticarono anche il giovane attaccante.
“Al momento, non sono state le parole giuste. Bisogna essere molto attenti su questo tema, per mandare il giusto messaggio. Di sicuro entrambi possono imparare da quanto accaduto, perché li conosco bene e non sono affatto razzisti. Forse al momento non hanno usato le parole che volevano usare”.
Un anno fa sembravi lontano dal bianconero.
”Sembrava che la Juve non volesse più contare su di me. Sono stato contattato, c’erano alcuni club interessati. Tra questi il Manchester United e il Tottenham, poi è arrivato anche il Paris Saint-Germain. Non ho parlato direttamente con loro, ma ci sono state conversazioni tra i club. Ad ogni modo, la mia intenzione era di restare. Non avevo vissuto un anno positivo, quindi non volevo andarmene lasciando un brutto ricordo. Avevo regalato tanti bei momenti alla Juve e non era giusto che finisse in quel modo. Quindi ho comunicato la mia intenzione di restare, ho lavorato sodo per migliorare. Ovviamente non è stato facile, perché le intenzioni della Juventus erano diverse. Poi il mercato è terminato e l’arrivo di Sarri mi ha fatto crescere molto. La squadra ha iniziato a giocare molto meglio e questo ha aiutato. Fino ad oggi ho disputato un’ottima stagione”.
Stai trattando il rinnovo?
“Al momento non c’è nulla, davvero. Ho ancora un anno e mezzo di contratto; non è tanto e capisco che con tutto quello che è successo non sia facile per il club parlarne, anche se altri giocatori hanno rinnovato. Aspettiamo, ma ovviamente sono felice di essere qui. La gente mi ama molto e io ricambio. Ho un grande affetto per il club e le persone che ci lavorano, ho un buon rapporto con il mio presidente e sicuramente ne parleremo. O forse no, non lo so. A un certo punto potrebbe esserci il rinnovo, ma dipende dalla Juventus”.
Ti piacerebbe giocare con Messi anche al Barcellona, oltre che in Nazionale?
“La verità è che il Barcellona è un club straordinario e con Messi o è ancora di più. Sarebbe bello, ma anche la Juventus è incredibile, un grande club, pieno di storia, con grandi giocatori. Qui c’è qualità a sufficienza per fare due squadre, e poi posso giocare con Buffon e Cristiano Ronaldo”.
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