Ci vuole un fisico bestiale: perché servono uomini in grado di catturare palloni vaganti in quel cielo tinteggiato d’azzurro. Ci vogliono centimetri e – dunque – spalle larghe, e anche qualcuno che sappia diventare Sua Altezza là dietro, in quella terra di nessuno divenuta un’ossessione. Ci vuole uno «stopper», come si diceva una volta, chiunque sia in grado di fermare l’emorraggia, di saldare il conto, di dare spessore, atletismo, autorevolezza, solidità e serenità… Ci vuole, ci vorrebbe, Marios Oikonomou (23 a ottobre) che al Bologna è stato chiesto attraverso «contatti informali (Corvino dixit), che vuol dire tanto, mica niente, perché si comincia sempre lateralmente la manovra di avvicinamento: per capire, per sondare, per farsene un’idea; oppure ci vorrebbe Nikola Maksimovic (24 a novembre), un altro gigante «buono» per Sarri, però costoso (e quanto), un affare che sarebbe proibitivo, se non fossimo al mercato, dove nulla è impossibile.
ECCOLO. E comunque i fatti separati dalle divagazioni registrano il sì di Elseid Hysaj (21), il laterale destro utile per avere un doppione di Maggio, il cursore utile sia a destra che a sinistra e di prospettiva, il fluidificante già educato al calcio di Sarri, dunque pronto per l’uso praticamente subito: cinque milioni all’Empoli, con un bonus che ormai non manca mai, e la rimozione di qualsiasi impedimento legato ai diritti d’immagine, ch’è servita per firmare il quinquennale. Fatta, stavolta sì, e stamani per l’albanese sarà un altro giorno, emotivamente denso, ricco, vibrante.
CONTROMOSSA. Ma il calcio (e di questi tempi) è evoluzione continua, quotidiana, e Nikola Maksimovic è tornato ad essere un’idea, chissà quanto realizzabile, però seria. Sarebbe tutto più semplice, se si partisse da una richiesta più abbordabile: ma al Napoli è stato fatto sapere (dal Torino) che ci vogliono sempre una ventina di milioni di euro, una enormità che avrà bisogno di tempi mediamente lunghi per elaborare la strategia. E comunque Maksimovic è inchiodato nel taccuino di questo mercato già dispendioso, attraversato a testa alta per restare in quell’elite alla quale il Napoli appartiene ormai da un bel po’ e nella quale vuole issarsi ulteriormente.
Fonte: CorrieredelloSport.it
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