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Due mesi di stop per Behrami: escluse fratture ma lo stop è forzato

NAPOLI – Lesioni non ce ne sono. Confermato. L’hanno ribadito pure gli esami effettuati ad Augsburg, in Germania. Nessuna frattura al piede sinistro di Behrami. Certo, certissimo, lo giurano le carte. Sulla diagnosi sintonia totale tra i medici del Napoli e il dottor Boenisch. Poi però ci sono le cure e i trattamenti prescritti, e su quelli, solo quelli, le opinioni sono divergenti.
E allora i fatti, e prima. Che su quelli non si sbaglia. Il dolore è all’alluce, e il referto dice: distrazione. Dopo, però, ecco le teorie, evidentemente differenti, pure se poi purtroppo sui tempi di recupero sono tutti sostanzialmente d’accordo. Per lo specialista bavarese sarebbe opportuno intervenire chirurgicamente, agire decisi e ricostruire la capsula articolare infortunata. Non ne è convinto lo staff medico del Napoli. Il primo consulto a Villa Stuart a Roma aveva già tracciato una linea, ed è in quella direzione che si ritiene giusto proseguire. Niente bisturi e soluzione “conservativa”, fatta di riposo e terapie, senza sollecitare il piede a ulteriore stress, valutando progressivamente miglioramenti e condizioni. Due linee di pensiero, e due, orientativamente, anche i mesi in cui Behrami dovrà di fatto star fuori. Una mazzata, insomma. Che inevitabilmente condizionerà, e tanto, anche le strategie di mercato.
La salute di Behrami però innanzitutto. E quindi i fastidi, quei dolori che ormai da qualche tempo tormentavano il centrocampista, spinto dal suo procuratore, Ramadani, a un ulteriore consulto in Germania. Lì s’era già operato Stefan Jovetic ai tempi della Fiorentina, anche lui suo assistito. E lì ha voluto fosse visitato anche Behrami. Due lunghi mesi di stop nell’anno del mondiale. Il giocatore amareggiato, il Napoli forse anche più. La necessità è ora trovare la soluzione migliore, la scelta medica giusta. Opportuna. Il Napoli è convinto delle sue idee. L’infortunio c’è e la botta rimediata ha provocato danni. L’operazione non è però consigliabile e l’alluce può essere curato senza ricorrere ai ferri. Giorni di dubbi. Due teorie e un solo obiettivo, guarire e anche in fretta. La decisione è attesa dopo un nuovo confronto, analizzando referti e documentazioni, valutando nello specifico ogni aspetto: rischi, prospettive e urgenze. La prima visita a Villa Stuart aveva rasserenato tutti. Eppure le noie al piede, la fatica ad allenarsi e la sensazione di star male hanno indotto Behrami al viaggio di martedì ad Augsburg. Due specialisti e il giocatore con il suo piede in mezzo. Per il dottor Boenisch bisogna operare, o almeno è questo il suo orientamento. E in Svizzera sono sicuri che possa farlo già martedì. E affidare dopo la riabilitazione all’osteopata Roberto Maragliano, già collaboratore alla Lazio con Petkovic. Per il Napoli e il dottor De Nicola occorre invece solo pazienza e buon senso. Terapie e riposo rigenereranno la parte infiammata e dolente. Di sicuro ci vorranno un paio di mesi. Tanti, troppi, per una squadra che proprio a centrocampo cerca rinforzi e ora perde quello con la media voto più alta. Un’assenza dolorosa e forse lunga.

Fonte: Corriere dello Sport

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