Numeri da big: un terzo posto e la Champions. L’escalation in azzurro: dalla zona retrocessione alla lotta per lo scudetto
Un altro cin-cin, dopo quello dei suoi primi 50 anni, festeggiati a Milano con la straordinaria vittoria sull’Inter. Ma nemmeno il nuovo compleanno di Walter Mazzarri non è affatto indifferente: ad oggi sono due anni che pilota la squadra del cuore. Due anni di grandi successi, dovuti ad una supercrescita che ha determinato l’ingresso del Napoli tra i più forti club a livello nazionale ed anche europeo, va detto. La conquista della qualificazione in Champions League attraverso il terzo posto della scorsa stagione è la dimostrazione più chiara e concreta del gran lavoro svolto dal tecnico di San Vincenzo che fu presentato da De Laurentiis il 6 ottobre del 2009. C’è infatti bisogno di fare qualche passo all’indietro per rendersi conto della scalata effettuata dalla squadra del cuore dal giorno in cui Mazzarri rilevò la panchina azzurra, ereditata da Roberto Donadoni, licenziato per far posto al timoniere toscano.
Il Napoli era sestultimo in classifica, il morale era a terra e la tifoseria irritatissima. Immediata l’inversione di tendenza con una cavalcata memorabile. Arrivarono risultati mai ottenuti prima nella storia del nuovo Napoli che oggi si identifica soprattutto per i meriti del suo allenatore: la Juve maltrattata più volte, i tabù sfatati dalle vittorie in trasferta su campi impossibili, dove gli azzurri non vincevano da decenni e anche di più. Sfrontatezza, personalità e carattere, con quelle ripartenze micidiali ed una voglia di battersi con chiunque senza nessuna paura, valori che alimentano la forza del team. Quella cavalcata consentì alla squadra del cuore di approdare in Europa League e di proseguire nei successi stabilendo lungo la strada numerosi primati mai goduti prima: «A me interessa soprattutto la prestazione, giacchè attraverso la prestazione arrivano i risultati», un credo quello di Mazzarri che ancora oggi – dopo 74 partite dirette da lui – costituisce il denominatore più importante sotto il profilo del lavoro: è l’unica spiegazione per rendersi conto del miracolo Napoli, ormai sullo stesso scalino delle big del calcio nazionale ed anche straniero di recente messe al tappeto. Smisurata naturalmente la fiducia del tecnico nei suoi giocatori: «Se ho una squadra attrezzata alla pari con gli altri, me la gioco. Quest’anno speriamo di fare qualcosa di straordinario», la firma è di Mazzarri.
Fonte: Leggo
La Redazione
M.V.
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