Segna Cavani, esplode il “Murray’s”. Il cuore del Napoli batte anche a Dublino. Su O’Connell Street, nel centro della città. Maglie azzurre, sciarpe, tifo. Tutto come in Curva B, ma davanti a uno dei maxischermi che fanno del vecchio pub (104 anni di storia) il ritrovo più gettonato per chi ama il calcio estero nella capitale d’Irlanda. Tre anni fa era l’unico a mostrare in diretta le partite del Napoli, attirando emigranti, turisti e i tanti indigeni simpatizzanti del Ciuccio. E’ nata così l’idea del Napoli Fans Club Ireland, il primo (e unico) club azzurro dell’isola di smeraldo.
Animatrice, e non poteva essere altrimenti, è una napoletana doc (del Vomero): Rosaria Conte. Giornalista, interprete, amante dello sport (calcio e rugby su tutti). E’ stata lei, due anni fa, a lanciare il sasso e a fondare il club assieme al fidanzato Matthew e ai compagni di serate al “Murray’s”. E siccome da una ragazza che è partita dall’Italia a vent’anni per stabilirsi in Irlanda non ti puoi aspettare che stia ferma, ecco che in due stagioni la sua creatura è letteralmente esplosa.
Il club ha un sito Fecebook, una newsletter e una rassegna stampa, spedita ai soci una volta la settimana via mail. Il tutto rigorosamente in inglese. «Ce lo siamo dati come regola» . Ma l’attività non si ferma qui. «Abbiamo già portato quattro irlandesi al San Paolo, in occasione delle partite con l’Inter e il Liverpool. Sono stati stregati da un tifo che da queste parti non si sognano neppure, neanche in Inghilterra. E dall’atmosfera fuori dallo stadio, dall’abitudine di farsi un caffè anziché una birra. Il Napoli gli ha persino offerto i babà. Ora andremo a Stamford Bridge per spingere i ragazzi di Mazzarri contro il Chelsea» .
Il club è riconosciuto dalla società e i contatti sono costanti. «Il presidente Aurelio De Laurentiis ci ha fatto personalmente i complimenti. E ci ha promesso che porterà il Napoli qui a Dublino. Magari la prossima estate, in occasione della Dublin Super Cup. L’anno scorso venne l’Inter».
Segna Cavani, esplode il “Murray’s”. E ti sembra di stare al San Paolo, anche se sei a 2000 chilometri di distanza.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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