Il Napoli come trampolino di lancio, il Belgio come definitiva vetrina per la consacrazione.In un solo anno è cambiatala vita del «piccolo» Dries Mertens, catapultato dalla realtà ovattata del Psv a quella così caotica del Napoli.Un salto triplo per il belga che però non si è fatto male,anzi.Poco alla volta ha saputo scalare le gerarchie di Benitez,in azzurro,e quelle di Wilmots in nazionale.«È stato un esame importante venire a giocare in un campionato difficile e in una squadra così blasonata-ha dichiarato a «Four Four two» -Confesso che qualche timore l’ho avuto, sapendo di correre il rischio di non poter giocare abbastanza.Al Psv ero sempre titolare, mentre ero consapevole che qui non avrei avuto il posto assicurato. Temevo di perdere la nazionale se non avessi giocato con continuità,di non andare ai Mondiali. Invece è successo proprio il contrario e questa è diventata la stagione della definitiva maturità professionale,ho arricchito le mie conoscenze in un calcio evoluto e difficile. Devo tantissimo,anzitutto,al Napoli e a Rafa Benitez per gli attestati di stima che sto ricevendo di continuo».Stima meritata sul campo a suon di gol e giocate. Le stesse che lo hanno portato a diventare leader del Napoli,ma anche suo ambasciatore. A partire dalla nazionale dei Diavoli rossi, dove ha anche fatto la corte al suo compagno Vermaelen: «Sì,ho parlato con lui, gli ho spiegato che qui sta bene e c’è un grande progetto. Però mi ha risposto che per ora è un calciatore dell’Arsenal».Per adesso,senza chiudere del tutto la porta al Napoli,anzi, lasciando aperto uno spiraglio per il futuro.Un futuro azzurro come quello di Mertens,innamorato della città e innamorato del progetto di Benitez.«Per il momento sono contento,poi ho un contratto per cinque stagioni, e non penso affatto a cambiare squadra.Napoli è il posto ideale per chiunque voglia giocare ad alti livelli.È una città meravigliosa,diventata ancora più affascinante,grazie alla passione dei nostri tifosi. È un luogo incantato,dove ogni vittoria diventa un grande trionfo.I tifosi mi chiedono sempre di vincere lo scudetto,ma abbiamo bisogno di tempo e di una squadra ancora più forte».
Fonte: Il Mattino
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