Napoli-Cesena ha offerto a tutti delle opportunità, delle verifiche, delle piacevoli emozioni e una prestazione arbitrale poco incisiva. La gara nei primi minuti di gioco presenta due squadre schierate e accorte nella manovra, senza offrire particolari spunti di gioco. L’arbitro Doveri agevolato da ciò, controlla con tranquillità la disputa. Trascorrono i minuti e il vantaggio del Cesena ravviva l’incontro. Aumentano cosi l’intensità, il ritmo di gioco, gli interventi fallosi, la tensione e infine il nervosismo: l’arbitro comprende con ritardo il cambiamento. Infatti al 47′ su un contatto di Vesi su Cavani fuori area di rigore del Cesena, Doveri vicino all’azione vede e lascia proseguire ma, Cavani in disaccordo lo insegue contestandolo. Giusto il giallo per protesta. Una maggiore prontezza avrebbe contenuto i toni. Nella ripresa, aumentano l’agonismo e l’intensità del gioco: il fischietto romano non riesce pienamente a governare la gara ricercando anche attraverso una continua dialettica con i calciatori il consenso. Debole come scelta. Al 40′ l’episodio più importante: Pandev calcia nella porta avversaria, il portiere Ravaglia respinge ma l’assistente Preti vede che la parata avviene oltre la linea di porta e concede la rete. Solo un dispositivo elettronico sulla linea avrebbe tolto ogni dubbio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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