Interessante intervento del Dottor Michele Zappalà ai microfoni di Marte Sport Live. Il medico, specializzato in cardiologia, illustra ai più nuove tecniche per prevenire eventi (purtroppo sempre meno rari) di morte improvvisa durante l’attività sportiva. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di Iamnaples.it:
“La morte improvvisa è un fenomeno che colpisce l’uno per mille della popolazione. Un evento gravissimo che viene scatenato da un’aritmia cardiaca che sfocia nell’arresto cardiaco: l’intervento di defibrillazione precoce può salvare la vita umana, ogni minuto che passa, infatti, abbassa del 10% la possibilità di sopravvivere al triste evento, in quanto il nostro cervello può rimanere senza ossigeno per massimo quattro, cinque minuti. Dopo questo minutaggio, ahinoi, si cominciano ad avere danni irreversibili. Come prevenire? Partendo dal presupposto che l’Italia, a livello precauzionale, è, sportivamente parlando, molto all’avanguardia, la prevenzione non è mai troppa: è infatti possibile, con un’apposita maglietta, la Lube della Kolos, già in dotazione di società come Siviglia, Real e Athletic Bilbao, con la quale si può, costantemente, monitorare l’attività cardiaca dello sportivo che la indossa. La morte di Morosini è una sindrome che può essere prevenuta con degli Olter (un elettrocardiogramma delle ventiquattro ore in continuo), ma le controindicazioni del suddetto è che è poco pratico per uno sportivo. Quanto è importante avere il defibrillatore a portata di mano durante l’attività sportiva? Quando si manifesta la fibrillazione ventricolare, l’unico modo per poter rianimare il soggetto che ha subito la cosa, è la defibrillazione, uno shock elettrico. L’uso del defibrillatore, però, non è semplice e noto a tutti e un uso sbagliato dell’oggetto può voler dire problemi maggiore. In questo senso è importante che ci siano, sovente, dei corsi di formazione.”
La Redazione
M.P.
