E dopo la Champions, il campionato. Per Andrea Dossena, le mente è già rivolta all’Atalanta, in calendario sabato sera: «Siamo tutti molto contenti di come è andata l’altra sera. E’ stata una festa. Ma ora dobbiamo concentrarci sul campionato. Siamo in un buon momento ed intendiamo confermarlo. Ma c’è da fare una precisazione: non è vero che il Napoli stia tralasciando l’obiettivo campionato, capita soltanto che in Europa affrontiamo avversari che lasciano più spazi e possiamo esprimere le nostre qualità. In Italia non è facile fare risultato».
IL MIGLIOR DOSSENA – Con il Manchester si è rivisto il Dossena dei tempi migliori. Suo l’assist che ha consentito a Cavani di raddoppiare. E sembra che l’intesa con Lavezzi sull’out sinistro funzioni a meraviglia: «Mi ha fatto piacere per l’assist ma ora basta crogiolarsi su una prestazione che bisogna mettersi alle spalle. Dobbiamo guardare avanti e pensare di fare bene in campionato con Atalanta e Juventus e poi anche a Vila Real se si vuole dare seguito a questa splendida vittoria. In Spagna prevedo una gara vera e tirata».
Si lascia andare ad una confessione: «Negli ultimi dieci minuti della partita, il pubblico di Napoli è stato magnifico. Ho ancora nelle orecchie l’eco dei fischi che arrivavano dagli spalti ogni qualvolta loro prendevano il pallone. Ci hanno aiutato molto».
AMICI-NEMICI – Dossena sa di incrociare sabato sera un ex compagno di squadra che guida la classifica dei cannonieri. Dice: «Il Tanque sarà un brutto cliente per noi. Perchè volle cambiare maglia? Nessuno glielo impose ma semplicemente perché lui preferiva cimentarsi in un progetto che lo vedeva più al centro dell’attenzione. A Udine prima e a Bergamo adesso ha potuto mostrare le sue qualità giocando con frequenza e in una squadra che gioca per lui. Trovo normale che un buon calciatore come lui abbia voglia di giocare. Sta attraversando un ottimo momento, la nostra difesa è avvisata. Ma lo conosciamo bene, sappiamo di doverlo marcare a vista e non concedergli la possibilità di battere a rete».
IN FORMA – Ora che ha ritrovato la forma migliore e riesce ad esprimersi sull’out sinistro come accadeva nell’Udinese, l’esterno mancino milanese ai microfoni di Sky parla delle sue ambizioni: «Penso solo al Napoli, la Nazionale viene dopo. L’anno del Mondiale vissi male la mancata convocazione, quest’anno che ci sono gli Europei, non ci voglio pensare. Continuerò a giocare e ad allenarmi con impegno e serietà. Se poi Prandelli dovesse chiamarmi, ne sarei entusiasta. Ma in caso contrario farò sempre il tifo per l’Italia, ci mancherebbe».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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