Le certezze sono due: il modulo, 3-4-1-2; l’accantonamento del turnover nonostante l’imminente impegno di Europa League con l’Aik. Le novità, che poi non sono altro che la continuità, riguardano invece l’impiego di Aronica in difesa dal primo minuto al posto di Britos, messo fuori causa da un problema muscolare, e il ritorno di Pandev al posto di Insigne. Il dubbio, quello più frequente: Dossena-Zuniga. Con il mancino italiano, almeno questa volta, favorito. Napoli-Parma è dietro l’angolo: Mazzarri deve soltanto sistemare le ultime cose. E poi inseguire la terza vittoria consecutiva.
LA PROBLEMATICA – E allora, sotto con le scelte. Con la preparazione di una partita delicata soprattutto perché il tecnico azzurro ha dovuto lavorare per quasi tutto il periodo della sosta del campionato senza dodici elementi. Dodici nazionali, tra l’altro quasi tutti fondamentali per l’equilibrio della squadra: De Sanctis, Campagnaro, Fernandez, Maggio, Inler, Dzemaili, Behrami, Hamsik, Zuniga, Pandev, Cavani, Insigne. Eccezion fatta per Fede (Fernandez), giovane e gagliardo argentino non ancora entrato nel novero degli insostituibili, e dunque dei titolarissimi, gli altri rappresentano la spina dorsale della squadra. C’è di tutto, in questo elenco: cervello, gambe, polmoni e gol nel campionario nazionale del Napoli. Loro e capitan Cannavaro, che meriterebbe l’azzurro Italia al pari degli altri e che invece ha lavorato per tutto il periodo in sede. Ma questa è un’altra storia.
RIVOLUZIONE DI COPPA – Le scelte, dicevamo. Rispetto alla stagione precedente non condizionate dagli impegni di una Champions che era attraente come una dea: niente rivoluzione, niente turnover, spazio ai titolari più titolari degli altri. Un segnale chiaro: il Napoli punta dritto sul campionato. Anzi, due segnali: la predilezione per la maratona scudetto e poi l’idea, praticamente certezza, che il turnover andrà in scena giovedì con l’Aik.
I NOMI – L’elenco, insomma, è fatto o quasi. Con le ultime che danno Britos fuori causa per un risentimento muscolare e il consueto ballottaggio della fascia sinistra che merita una spiegazione capillare. Con ordine: De Sanctis in porta, come sempre; in difesa tris Campagnaro-Cannavaro-Aronica; Maggio a destra, Inler e Dzemaili in mediana, Dossena favorito su Zuniga a sinistra; Hamsik alle spalle della coppia d’attacco, Cavani e Pandev. I nomi sono questi. E se quella di Aronica è una scelta consolidata nel segno della continuità, considerando il rendimento sempre alto e le garanzie che questo picciotto-scugnizzo ha regolarmente dato sin dalla prima stagione, la decisione di puntare su Dossena è relativa soprattutto alle condizioni di Zuniga: il colombiano, pupillo di Mazzarri, è rientrato a Napoli dopo la trasferta oltreoceano soltanto giovedì notte, e dunque ieri, nonostante il lavoro completo in campo, ha comunque accusato una certa stanchezza. Se alla fine darà le risposte pretese dal tecnico, allora giocherà lui: ma Dossena è in forma, riposato e scalpita dopo i due turni di squalifica di marca cinese. A centrocampo, altra staffetta svizzera: Dzemaili confermato, Inler torna titolare e Behrami va in panchina dopo due partite dal primo minuto.
IL TREQUARTISTA – Fondamentale per gli equilibri tattici sarà, più del solito, la posizione di Hamsik: più avanti rispetto alla porzione di campo in cui ha agito per l’intera estate, negli impegni amichevoli del precampionato; più trequartista, insomma, proprio come a un certo punto della stagione precedente fu trasformato da Mazzarri.
RE GORAN – Il San Paolo, comunque, ritroverà anche la coppia d’attacco che ha dato spettacolo in Cina, almeno fino a quando ha potuto esibirsi nella finale di Supercoppa con la Juve: Pandev alle spalle di Cavani. Sì, torna re Goran dopo i due turni di squalifica rimediati, come Dossena, a Pechino. A fare posto al macedone sarà Insigne: non una bocciatura né una retrocessione, soltanto il corso naturale delle cose. Di una crescita graduale e della gestione di un patrimonio inestimabile che, con il Palermo e la Fiorentina, ha guadagnato un po’ di esperienza e anche il trampolino per il definitivo salto. Nazionale compresa. Il Bimbo d’oro, con ogni probabilità, riprenderà la scena giovedì con l’Aik. Della panchina lunga faranno parte, ovviamente, anche gli ultimi arrivati Mesto ed El Kaddouri, mentre Uvini non ha ancora completato il programma personalizzato di lavoro e dovrebbe accomodarsi in tribuna. A meno che Mazzarri non decida di fargli comunque assaporare il clima-partita.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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