Tra i sempre presenti in Europa League, Andrea Dossena. Tira fuori tutta la grinta. «In questo Napoli mi sento importante come Cavani. Se non mi sentissi così chiederei subito di essere trasferito nella sessione successiva di mercato. Invece a non giocare mi fa ancora male e questa voglia mi fa sentire importante. Poi è chiaro che le scelte le fa il mister».
In Europa League è titolare fisso. E in Europa vuole andare avanti il più possibile. E ci tiene a fare bella figura a cominciare da stasera contro il Psv. «Non vogliamo perdere mai neanche le partitelle d’allenamento, lì in Olanda perdemmo 3-0 e non ci fece certo piacere: davanti al nostro pubblico ci teniamo a fare bene e a vincere anche per tenere alto il nome di Napoli in Europa».
Fare una bella figura contro il Psv Eindhoven e attendere il sorteggio dei sedicesimi di finale. «Per andare molto avanti in competizioni come queste è importante anche il sorteggio, l’Italia del 2006 che vinse il Mondiale fino alle semifinali non ebbe ostacoli durissimi. Ora troveremo il top europeo e sarà molto difficile perché il gap comincia a farsi sentire ma il Napoli in questo momento è il top in Italia. L’incognita può capitare in un qualsiasi accoppiamento, basti pensare al Dnipro del nostro girone. Abbiamo visto il Manchester City che per me poteva finire tra le prime otto d’Europa, invece è rimasto fuori dalla Champions e anche dall’Europa League».
Fiducia da vendere e determinazione massima. Dossena, che in quanto ad esperienza europea non è secondo a nessuno, dice: «Andiamo in campo per vincere, nessun giocatore è uguale ad un altro ma chi va in campo cerca di dare il meglio di sé. Giocare ogni tre giorni è un altro sport. Fisicamente diventa più dura, le scelte hanno dato ragione al mister, andare avanti in Europa era un obiettivo. Adesso avere già passato il turno è stato importante in vista della partita con l’Inter. La società, il mister e noi giocatori sappiamo dove vogliamo arrivare».
Ha le idee chiare l’esterno mancino. «Abbiamo iniziato questo percorso in estate facendo grandi cose, dopo la gara pareggiata col Milan al San Paolo sembrava tutto da buttare. Noi lasciamo fuori il superfluo e badiamo al sodo, lavoriamo per raggiungere il massimo. Questa piazza non è facile, ma abbiamo una grande diga. A maggio finirà il nostro percorso, e soltanto a marzo-aprile potremo capire dove possiamo arrivare».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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