Non l’ammetterà mai, eppure c’è una domanda che tormenta Andrea Dossena alla vigilia di questa finale di coppa Italia con la Juve: «Ma più di due gol e una gran bella prestazione contro il Siena, cosa dovevo devo fare per essere titolare anche in quest’ultimo, importante, decisivo appuntamento di stagione?» . Ecco, questo, probabilmente, l’interrogativo che da domenica scorsa segue come un’ombra il mancino azzurro, davvero gran protagonista dell’ultimo match di campionato. Infatti, com’è accaduto spesso, anche stavolta per la fascia di sinistra si ripropone il vecchio dilemma, l’antico ballottaggio: Dossena o Zuniga? Zuniga o Dossena? Il carrarmato di Lodi o la libellula di Chigorodò? D’accordo, è già da un bel po’, che nel Napoli va avanti in questo modo, ma Dossena non s’è mai rassegnato. Un dualismo che per la squadra si trasforma in una sempre interessante alternativa, pure questo è vero, ma così come Zuniga per quel che gli riguarda, anche Dossena non dev’essere poi troppo convinto che rispetto a lui il colombiano – un destro prestato all’altro lato – assicuri al Napoli più certezze in fase difensiva. O uno scatto più rapido nel breve.
PASSATO – E poi c’è un’altra cosa. C’è che questo ragazzone dai modi gentili, dalla discreta corsa anche senza palla e, soprattutto, dalla buona qualità del cross senza la necessità di fermarsi e di “rientrare” per trovare il piede giusto, non vuol perdere l’ultima occasione per ribadire a Mazzarri e al club che possono contare su di lui anche per la prossima stagione. Non è un mistero, infatti, che il Napoli abbia messo nella sua lista della spesa anche un esterno di sinistra. Cosa che non può far piacere a Dossena, il quale, dopo l’interessante, anche se non proprio entusiasmante esperienza inglese con il Liverpool proprio a Napoli ha saputo rilanciarsi come calciatore. Anche per questo, dunque, Dossena nella notte che può valere la conquista del primo trofeo del nuovo corso azzurro vuole quel posto in prima squadra. E dall’inizio, è ovvio. E invece, a quattro giorni dall’appuntamento romano con la Juve, Dossena non ha uno straccio di certezza. Mazzarri, infatti, com’è suo diritto ed abitudine, la gloria della formazione non l’ha sciolta ancora. Napoli più d’attacco, oppure Napoli d’attacco, sì, ma con un occhio attento, molto attento, pure alla difesa? Anzi, alla fase difensiva? Come sempre, a parità di condizioni atletiche, la scelta dell’uno o dell’altro dipenderà da questo.
GOLEADOR – Dossena, intanto, c’è da giurarci, pensa in grande. Dopo i due gol al Siena ne sogna pure un altro. Magari stavolta ancora più importante. Magari decisivo. Del resto, lui che non è certo un bomber, qualche gol in cornice l’ha già messo. Uno al Real Madrid, in Champions quand’era in Inghilterra; un altro al Manchester United in Premier League. Un altro proprio alla Juve, quattro stagioni fa, quand’era all’Udinese. E ora, manco a dirlo, vorrebbe riprovarci. Ma quello del gol per lui è uno sfizio, non un’ossessione. E quindi s’accontenterebbe anche d’un assist. In questa stagione già ne ha fatti tre.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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