All’Arenaccia si entrava facendo il saluto fascista. Era il 13 aprile del 1930. Tutto in un quarto d’ora tra Napoli e Roma per la prima sfida nella storia tra due squadre simbolo di due città divise da 200 km di rivalità. Al 15′ segnò Bernardini al quale molti anni dopo la società giallorossa avrebbe intitolato il centro sportivo di Trigoria. Al 33′ il pareggio di Vojak. Da allora settantacinque partite, molte segnate da un gemellaggio, altrettante da violenti scontri. Napoli-Roma passerà alla storia anche per essere stata la prima partita con la gabbia per gli ospiti. Il 10 giugno 2001 in cinquemila al San Paolo nell’anno dello scudetto giallorosso. La Roma l’avrebbe potuto vincere contro una squadra sull’orlo della retrocessione. Azzurri in vantaggio con Amoruso. Batistuta e Totti, complice uno stop di braccio, ribaltarono il risultato. Pecchia segnò il 2-2. La Roma festeggerà la domenica successiva mentre il Napoli retrocederà in serie B.
Per anni, però, Napoli-Roma è stata teatro di uno dei gemellaggi più belli d’Italia. Era l’inizio degli anni 80 quando sotto le curve passavano gli striscioni degli ultrà delle rispettive tifoserie. Poi la storia racconta di un gestaccio di Salvatore Bagni e del laziale Bruno Giordano, acquistato dalla società di Ferlaino, ma in realtà spesso quando si lotta per gli stessi obiettivi, inevitabilmente i rapporti tendono ad incrinarsi e con essi il gemellaggio. Tanto equilibrio negli anni 50. A romperlo ci pensò Altafini che nel 1966 e nel 1967 segnò la doppietta che risolse entrambi gli incontri conclusisi sul 2-0. Nel 1971 la più rotonda vittoria del Napoli al San Paolo: 4-0 con gol di Altafini, due reti di Esposito e segnatura di Pogliana. Era il Napoli di Chiappella con Zoff, Juliano ed Altafini ottavo in campionato e battuto in finale di Coppa Italia dal Milan. Il 4-0 tornerà nel 1980 con due autoreti (Di Bartolomei e Romano) e i gol di Pellegrini e Nicolini. Napoli e Roma si contesero lo scudetto, alla fine vinse la Juve.
Curiosità: il Napoli di Maradona non ha mai battuto la Roma al San Paolo nei primi anni del Pibe. Nel 1984/85 i giallorossi passarono 2-1 nel segno di Falcao. Poi un pareggio con l’argentino che segnò su rigore il gol dell’1-1. Il digiuno si ruppe nel 1990 con una doppietta dell’argentino (3-1). Nel ’92 gli azzurri perdevano 2-0 dopo un quarto d’ora, con la rete di Giannini e un’autorete di Corradini. Nella ripresa il trio Silenzi-Careca-Zola regalò una vittoria insperata agli uomini di Ranieri. Nella stagione 2005/06 Napoli-Roma si giocò soltanto in Coppa Italia ma per gli azzurri era una partita da scudetto. La squadra giocava in serie C. Superò il Pescara 2-0, la Reggina (di Mazzarri) 1-0, il Piacenza 1-0. Poi la partita dell’8 dicembre 2005. In 60.000 al San Paolo. Giubilato, Savini e il Pampa Sosa contro Mexes, Tommasi e Francesco Totti. Il resto è storia recente. Nel 2008: Perrotta e Totti zittirono un San Paolo gremito; nel 2009 finì 3-0 per i giallorossi. Nel 2010 Vucinic e Baptista portarono i giallorossi avanti. Poi Denis e Hamsik per il 2-2. La scorsa stagione, dopo 15 anni di astinenza è arrivata la vittoria. Ancora lo slovacco e un’autorete di Juan hanno regalato la vittoria alla squadra azzurra.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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