La Juve Stabia neutralizza la drastica legge dell’Euganeo: impone il pari al Padova, quarta forza del campionato che sul proprio campo non aveva concesso finora nulla, collezionando 6 successi su altrettanti incontri. E i biancoscudati, nel computo generale, devono alla fine anche ringraziare un prodotto del proprio vivaio, Mbakogu ora in gialloblù che, dopo aver riportato la sua squadra in parità, ha dilapidato una colossale opportunità nelle battute conclusive. La 19enne gazzella nigeriana ha sballato lo stop, regalando la sfera al portiere patavino al 3′ di recupero, per cui il Padova non avrebbe avuto chance di ristabilire l’equilibrio.
Così come sabato scorso a Varese, i gialloblù hanno interpretato meglio la seconda frazione. Braglia ha azzeccato i cambi, con Erpen e Mbakogu larghi a supportare Danilevicius e Sau, anch’egli partito dalla panchina menomato da un acciacco. A metà campo, la Juve era orba di un perno come Cazzola, surrogato da Mezavilla coadiuvato quale centrale da Davì.
In partenza, molto più Padova a fronte di un avversario timoroso. Raimondi, padovano doc, è in campo dal 1′ minuto. L’undici stabiese, pur non rischiando, difetta nelle ripartenze. Non al 17′, però, quando Mbakogu svelle palla su Cutolo e lancia Danilevicius: ma il lituano si appisola e l’occasionissima evapora. Va in gol un istante dopo Cacia: ma rimedia solo il giallo avendo insaccato di mano. Mette, poi, in difficoltà Colombi bravo a frustrargli la girata su assist di Cutolo, che qualche attimo dopo sparerà da buona posizione. Al 39′ il Padova passa: sul traversone di Schiavi, solito svarione di Molinari che buca l’impatto di testa, dietro di lui è rapido Cuffa, tiro contrato ma la sfera beneficia Cacia pronto a concretizzare.
Nella ripresa, al centro della difesa Maury per Molinari ed Erpen per Zito. Al 5′ combinazione Mezavilla, Mbakogu, Erpen-Mbakogu e il pari è confezionato per il terzo gol subìto dai patavini all’Euganeo. Poi, i veneti reclamano inutilmente il penalty per mani di Dicuonzo tradito da un rimbalzo irregolare. L’arbitro sarà più magnanimo al 12′ rilevando un’infrazione di Baldanzeddu su Cuffa: Italiano non concede scampo a Colombi. Ma la truppa di Braglia reagisce con immediatezza e al 32′ entra Sau che ribadirà il suo cinismo infilzando Perin con un perfetto diagonale: 2-2.
Ora la Juve è attesa da 15 giorni di estrema importanza: giovedì la decisione in merito al ricorso sui 5 punti di penalizzazione, poi due gare interne con Albinoleffe e Modena. La scalata è possibile
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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