Di momenti difficili, Mazzarri ne ha vissuti da quando è sulla panchina del Napoli. In tre occasioni, ha dovuto incassare due sconfitte fila (questa sarebbe la quarta) mentre in una soltanto, nella passata stagione, ben tre kappaò consecutivi e tutti in campionato. Ma il tecnico toscano è riuscito sempre a venirne fuori, grazie anche alla sua esperienza, al suo modo di interagire con lo spogliatoio, alla disponibilità di calciatori che hanno orgoglio da vendere ed un forte spirito di appartenenza.
La situazione attuale è critica ma non più di tanto. Il Napoli è reduce da due battute d’arresto nel giro di cinque giorni. Una diversa dall’altra: nella prima, contro la Juve, con la squadra al completo, l’amarezza di aver perso lo scontro diretto per il primo posto dopo aver retto per un’ora circa; nella seconda, invece, la delusione della seconda batosta in Europa League con la formazione B, quella imbottita di riserve. Sul piano psicologico, il contraccolpo è comunque dietro l’angolo: sia a Torino che in Ucraina, la squadra è rientrata nello spogliatoio con il morale sotto i tacchi. Sotto l’aspetto tecnico, invece, l’insidia sarebbe quella di dover sostenere tre impegni di campionato in otto giorni al cospetto di avversari affamati di punti (Chievo Verona, Atalanta e Torino). Per il resto, il Napoli al completo ha poco di cui temere, tra l’altro nei prossimi quattro impegni, incluso il ritorno con il Dnipro, tre dovrà sostenerli tra le mura amiche, con il sostegno del pubblico di casa che a parte l’episodio delle maglie rifiutate giovedì notte è pur sempre legato a filo doppio con i propri beniamini.
I PRECEDENTI – Già alla prima stagione agonistica, 2009-2010, dopo uno sprint durato cinque mesi (15 risultati utili consecutivi), Mazzarri fu costretto a intervenire. Accadde a marzo. Il Napoli aveva perso a Bologna e in casa con la Fiorentina ed era atteso dalla trasferta in casa del Milan. Il tecnico si presentò con spregiudicatezza a San Siro e per poco non ci scappava la vittoria (finì uno a uno). Due, invece, i momenti difficili l’anno dopo. Entrambi superati positivamente con il pari a Brescia e la vittoria in casa sul Genoa. Nella passata stagione, infine, la fatica europea provocò tre scivoloni di fila nel mese di aprile ma poi iniziò una serie positiva di quattro gare prima del kappaò di Bologna che compromise il ritorno in Champions.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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