E sono sedici. Sedici risultati utili consecutivi tra le mura amiche. A conferma che il San Paolo è diventato un autentico fortino. Una roccaforte inespugnabile. Una miniera di punti importanti. Il Napoli fa sedici e supera la soglia raggiunta nel ’90-’91, comprese le prime tre gare del campionato successivo. Quella squadra riuscì a superare senza danni il caso-doping in cui venne coinvolto Maradona e la sua successiva fuga a marzo del 1991. Ma quella formazione, reduce dalla conquista del secondo scudetto, strappò un insignificante ottavo posto al termine della stagione e l’anno successivo venne cambiata guida tecnica (da Bigon a Ranieri), nonché management sportivo (da Moggi a Perinetti e Previdi). L’attuale, invece, si trova solo all’inizio dell’opera. Coltiva ambizioni forti sia in campionato che in Champions. Viaggia sulle ali dell’entusiasmo evidenziando ancora margini di miglioramento.
Il merito degli attuali sedici risultati utili consecutivi va diviso in due: dieci, ottenuti durante la gestione-Mazzarri, sei nel corso di quella attuale che segna l’inizio di un nuovo corso. Ma c’è una netta differenza nelle prestazioni. E negli uomini. Il Napoli di Benitez si diverte giocando. E diverte il pubblico. L’altro, invece, giocava sul filo della tensione nervosa ma appagava lo stesso perché vinceva e strappava una qualificazione in Champions League quanto mai ambita. Ma c’è un significato ancora più profondo dietro alla striscia vincente e che coinvolge la guida societaria (De Laurentiis ed il suo entourage): la bontà della progettualità tecnica. Il Napoli ha mostrato una crescita costante ed una continuità di rendimento che la pongono a giusta ragione tra i club più ambiziosi del campionato italiano. E se a questo si aggiunge che a gennaio la società intende potenziare ancora l’organico e che il pubblico del San Paolo si è stretto ancora di più ai propri beniamini, allora questo record è destinato ad essere demolito presto ed addirittura impreziosito dalla pioggia di gol in arrivo a Fuorigrotta con le prossime gare interne. E quasi tutte le big sono attese nel girone di ritorno.
Fonte: Il Corriere dello Sport
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