Mirini incandescenti, trattative a lunga gittata, corteggiamenti a fari spenti, messaggi cifrati e lavoro d’intelligence. Ma anche fatalità, quella non manca mai e a volte possiede l’ultima decisiva parola. Questo e tanto altro è il mercato del calcio. E siamo solo allo “stretching”, perché la fase dell’ufficialità non è ancora arrivata, ma tutto si muove e scoppietta sulla brace già ben alimentata delle contrattazioni: ad ogni “spiffero” c’è qualche tizzone che salta o esplode, per poi ripiombare tra i tantissimi, piccoli, grandi o inesistenti. Intorno tanto fumo, a tratti denso, che però, progressivamente dovrà diradarsi in un paio di mesi. Quando cioè i giochi saranno belli e fatti e i fuochi ormai spenti.
IL WALZER – Nelle feste c’è anche chi balla da solo, ma nel Napoli della prossima stagione i giri di walzer si faranno verosimilmente in coppia. Cioè? Molto semplice, stavolta è vietato farsi cogliere impreparati. Gli azzurri dovranno muoversi anche questa volta su tre fronti: campionato, Coppa Italia ed Europa (anche se non la decisamente più impegnativa Champions) e c’è bisogno di più sostanza, quindi di rinforzi, per non perdere troppi punti in campionato o affrontare le coppe in emergenza. Insomma, per una coperta più lunga. Ecco che si baderà probabilmente a formare coppie ben definite in ogni ruolo (almeno quelli che possono contemplare un vero e proprio omologo) onde evitare accavallamenti impropri o accomodamenti approssimativi. E, naturalmente, il mercato in uscita va bilanciato al meglio con un’oculata scelta delle new-entry, affinché si determini la giusta copertura in ogni settore del campo. Ad ogni partenza cioè, dovrebbe corrispondere un arrivo e, stavolta, anche qualcosa in più. Queste sembrano infatti le intenzioni di coloro che stanno lavorando (a ritmi già serrati) per rafforzare l’organico ed evitare fastidiose carenze.
MA CHI PARTE? – Lavezzi sì e poi? Partiamo da “poppa” allora. Antonio Rosati, secondo del “pirata Morgan” dal contratto quadriennale (fino al 2015) potrebbe accomiatarsi in direzione Arno, laddove hanno lanciato segnali d’interessamento (qualche spiffero anche dal Toro) per il gigante di Tivoli, impiegato in azzurro solo in due occasioni, Fiorentina (guarda caso) e Cesena in Coppa Italia. In retroguardia due in bilico, Grava e Fideleff. L’evergreen casertano, inossidabile 35 enne, non ha potuto esprimersi al meglio in questa stagione, complice l’infortunio al ginocchio sinistro del gennaio 2011 che ha richiesto una lunga riabilitazione. Ma Gianluca ha ormai la “fidelity card” azzurra, e nessuno vorrebbe privarsene, compagni compresi. Durante l’ultima cena di commiato infatti, tutti hanno invocato la sua conferma per un altro anno. Prossimamente le novità dopo un incontro con la dirigenza che gli aveva offerto anche un posto in scrivania. Ma lui vorrebbe ancora giocare. Ignacio Fideleff, da Rosario, solo quattro presenze in campionato, a partire da quel Chievo che potrebbe essere interessato alla luce di una prestazione gagliarda (anche se con macchia) del riccioluto corazziere. Anche il Catania nella mini-lista.
AHI LE FASCE – I settori nevralgici di Mazzarri, le fasce. E sì che anche lì ora c’è bisogno di ordine e chiarezza. Se Maggio naturalmente rientra nella lista degli inamovibili, c’è uno Zuniga pendolare nel vero senso della parola fra la sinistra e la destra. Per necessità e ora anche per virtù. Il colombiano potrebbe anche svestire l’azzurro e colorarsi d’altro perché le richieste non mancano, e partono da molte squadre di serie A (anche l’Inter) colpite dalla sua ambivalenza. Pure il “diavolo” della fascia mancina, Andrea Dossena, è entrato nel mirino di diverse concorrenti del Napoli, come Fiorentina, Roma e Milan. E, se dovessero migrare due specialisti di fascia, ne dovrebbero arrivare tre. Sempre per la legge dei nuovi numeri del Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
