Quale futuro per il lungomare di Napoli? A questo quesito sono chiamati a rispondere proponendo idee e progetti i giovani architetti che vorranno partecipare alla quinta edizione del premio «La Convivialità urbana» ideato dall’associazione Napolicreativa e realizzato in partenariato con l’Ordine degli architetti e l’Acen, l’Associazione costruttori edili e con il patrocinio della prima Municipalità, del Dipartimento di architettura della Federico II e della Sun. Il bando è anche di idee è articolato, scade il prossimo 19 maggio e impone agli architetti un lavoro di carattere multidisciplinare, si pensa, si fa il progetto, si coinvolge la cittadinanza, ci si confronta con professionisti, studiosi e amministratori.
«Il concorso – spiega Salvatore Visone, presidente dell’Ordine degli architetti – anche come stimolo per l’amministrazione comunale ad affrontare tematiche così importanti attraverso lo strumento dei concorsi in modo da valorizzare al massimo il potenziale espressivo degli architetti». Sulla stessa linea Grazia Torre, architetto e presidente dell’associazione Napolicreativa. «La riqualificazione del lungomare – spiega – non può non essere una scelta condivisa e soprattutto non può non scaturire da uno studio del territorio fatto da chi in qualche modo vi è legato affettivamente». Francesco Tuccillo neo presidente dell’Acen valuta positivamente l’iniziativa: «L’idea di mettere del concorso di idee per dare l’apporto a quello che è il lungomare famoso in tutto il mondo, può essere considerato un punto di partenza o di arrivo per la riqualificazione di un’area che tenga conto di diversi fattori dal paesaggistico alle opinioni dei residenti, fino alla manutenzione delle opere, dell’arredo urbano».
Il lungomare così com’è, pur essendo bellissimo, non può rimanere. «Il lungomare della baia di Napoli non è il semplice limite della città costruita ma – spiega Lorenzo Capobianco, del Dipartimento di architettura e Disegno industriale della Sun – nell’accompagnare il suo evolversi nelle acque del golfo, integra nella vita quotidiana spazi e immagini identitarie del paesaggio». Il compito degli architetti – aggiunge – che si impegneranno in questo concorso è delicato e carico di responsabilità.
Le opinioni sul lungomare sono diverse. Il dibattito sulla pedonalizzazione ora a metà dopo la riapertura di via Caracciolo è sempre acceso e vede posizioni differenti. Il Comune va avanti con il suo progetto di riqualificazione. È stato istituito un tavolo tecnico ad hoc – spiega l’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo – con la soprintendenza per affrontare il nodo riqualificazione e si sta lavorando alle linee guida del bando di concorso internazionale per la progettazione e l’esecuzione dei lavori». Ma – spiega – siamo aperti alle nuove idee, il progetto non è «una scatola chiusa».
Piscopo fa parte del comitato scientifico dell’iniziativa promossa dall’Ordine degli architetti e da Napolicreativa. La trasformazione del lungomare – aggiunge l’assessore – è una questione delicatissima, ci si sta muovendo con i piedi di piombo, il progetto dovrà tener conto di molteplici fattori e dei vincoli imposti dalla soprintendenza. Bocciature particolari? Il confronto – conclude Piscopo – non è ancora alle battute finali, siamo a buon punto, cosa non si potrà fare lo diremo in seguito, ma non si parli solo di viabilità.
Fonte: Il Mattino
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