La chiamata di una big, dunque, era solo questione di tempo. Nel frattempo Donnarumma cresceva (in altezza, ora sfiora i 2 metri) e maturava (sul campo). “Tutte le grandi mi contattarono – continua Amore – compreso il Napoli. L’Inter fece sul serio, ricordo che andammo anche a Milano con i genitori per l’iscrizione a scuola. Sembrava tutto fatto, ma intervenne Galliani su segnalazione di un cugino di Mino Raiola. La famiglia allora optò per i rossoneri, dove tra l’altro c’era già Antonio”. Il resto è storia recente: un’ascesa straordinaria e maglia da titolare al posto di Diego Lopez a 16 anni (giovedì ne compie 17).
Stasera sarà al San Paolo, stadio che non ha mai conosciuto. In tribuna è attesa la famiglia, non ci saranno, invece, Ernesto Ferraro, che purtroppo è ammalato, e Ciro Amore: “Il rapporto con Gianluigi dura tuttora, è venuto a trovarci durante le feste di Natale. Ma stasera sinceramente non ce
la faccio. Non me ne voglia, ma spero che perda. Sono un tifoso del Napoli, i tre punti sono troppo importanti”. Ciro Amore, ovviamente, continua a scovare i campioni del futuro. “Antonio Calendo sta portando avanti il lavoro di Ernesto Ferraro. C’è qualche ragazzo interessante”. Uno su tutti. “Aniello De Luca, classe 2003, promette bene. Lo ha adocchiato il Napoli”. Perché Castellammare di Stabia è la terra (promessa) dei portieri di talento.
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