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Donnarumma & friends: viaggio a Castellammare terra promessa di portieri

Da Castellammare a Milano. Con l'Inter sembrava tutto fatto, ma intervenne Galliani su segnalazione di un cugino di Mino Raiola

“Lo abbiamo scoperto e allevato prima del grande salto”, dice Ciro Amore, presidente e anima di una società che fa dei giovani la sua missione. “È venuto da noi quando aveva quattro anni e mezzo”.Suo fratello maggiore Antonio, secondo di Perin al Genoa, già si allenava e faceva ben sperare. Donnarumma junior, invece, è stata una folgorazione. Se n’è accorto immediatamente Ernesto Ferraro che ha lanciato Iezzo, Mirante (numero uno del Bologna) ma anche De Lucia. Gli è bastato poco per capire la stoffa di Gianluigi. “Ernesto è un grande talent scout – continua Amore – Si sbilanciò quando Gigio non aveva neanche nove anni. Disse che sarebbe diventato un campione. Una volta stavamo disputando un torneo con i classe ’98. Perdemmo 6-0 ma non venimmo eliminati. Ritrovammo la stessa squadra in finale e fu allora che Ernesto ebbe l’intuizione: mettiamo Gigio ( che è del 1999, ndr) in porta. Vincemmo 1-0 ma quel successo fu merito suo. Fece parate straordinarie”.

La chiamata di una big, dunque, era solo questione di tempo. Nel frattempo Donnarumma cresceva (in altezza, ora sfiora i 2 metri) e maturava (sul campo). “Tutte le grandi mi contattarono – continua Amore – compreso il Napoli. L’Inter fece sul serio, ricordo che andammo anche a Milano con i genitori per l’iscrizione a scuola. Sembrava tutto fatto, ma intervenne Galliani su segnalazione di un cugino di Mino Raiola. La famiglia allora optò per i rossoneri, dove tra l’altro c’era già Antonio”. Il resto è storia recente: un’ascesa straordinaria e maglia da titolare al posto di Diego Lopez a 16 anni (giovedì ne compie 17).

Stasera sarà al San Paolo, stadio che non ha mai conosciuto. In tribuna è attesa la famiglia, non ci saranno, invece, Ernesto Ferraro, che purtroppo è ammalato, e Ciro Amore: “Il rapporto con Gianluigi dura tuttora, è venuto a trovarci durante le feste di Natale. Ma stasera sinceramente non ce

la faccio. Non me ne voglia, ma spero che perda. Sono un tifoso del Napoli, i tre punti sono troppo importanti”. Ciro Amore, ovviamente, continua a scovare i campioni del futuro. “Antonio Calendo sta portando avanti il lavoro di Ernesto Ferraro. C’è qualche ragazzo interessante”. Uno su tutti. “Aniello De Luca, classe 2003, promette bene. Lo ha adocchiato il Napoli”. Perché Castellammare di Stabia è la terra (promessa) dei portieri di talento.

Fonte: repubblica.it
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