A volte ritornano, anche se non spesso. Però sporadicamente Roberto Donadoni , classe ‘63, da Cisano Bergamasco, lo ha fatto. E’ tornato una volta al San Paolo dopo l’esonero e dopo essere stato per sette mesi (dal marzo all’ottobre 2009) tecnico di un Napoli interlocutorio, ma dal profilo ben più basso di quanto ci si aspettasse.
L’INTERVALLO – Un Napoli da intervallo tra il post-Reja e l’avvento di Mazzarri, due big, ormai entrati di tutto diritto nella storia del calcio partenopeo. Rifacendo il Napoli grande, mentre l’ex ct della Nazionale di certo non ha lasciato un segno permanente, ma un bel po’ di rimpianto per quei punti persi per strada e riacciuffati dall’attuale tecnico fino a un sesto posto insperato. Visto come s’erano messe le cose. Sette mesi e, nella stagione dell’esonero, solo sette punti in sette uscite (in tutta la sua panchina quattro vittorie, sei pareggi e otto sconfitte), un po’ pochino per essere il successore di cotanto Reja. Ma, a ragion veduta, non gli si può buttare addosso tutto il peso della croce. L’eredità non era leggera, la squadra un po’ ai minimi termini, e l’ex bandiera del Milan non riuscì ad ambientarsi e creare un minimo di feeling con la tifoseria. Da cui non è stato mai amato.
I PRECEDENTI – Dieci anni fa in serie B, l’unica nota lieta, per così dire. Espugnò il San Paolo col suo Livorno (0-1, gol dell’ex azzurro Protti) quando sulla panca napoletana c’era Colomba, cui sarebbe subentrato nel gennaio scorso alla guida del Parma. E poi un’altra visita, stavolta in veste di ct. Un pareggio stentato con la Lituania (1-1) all’inizio del settembre 2006, a due mesi dal trionfo di Lippi al Mondiale, nelle fasi di qualificazione agli Europei di Austria e Svizzera.
IL SUCCESSIVO – Napoli in definitiva non gli ha portato granché bene. Tornato a Fuorigrotta col Cagliari il 20 marzo 2011, Donadoni incassò la doppietta di Cavani e perse l’occasione per addolcire minimamente un esonero ancora non del tutto digerito.
E poi, storia recente, la sconfitta al Tardini con i colori del Parma 4 marzo 2012), dove aveva rilevato quel Colomba (vittorioso all’andata del San Paolo) già battuto un decennio prima. Non hai vinto, ritenta, ma stavolta coi ducali. Senza rancore, anche se di recente ha dichiarato: « Voglio vincerle tutte, a Napoli ancor di più! ».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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