L’aplomb è quello di sempre. I toni pure, ma è chiaro ed evidente, Donadoni – in quel San Paolo che per 9 partite fu pure casa sua nel 2009 – fa una gran fatica a tenersi dentro la delusione. E infatti, va subito al sodo. «Che cosa ci è mancato? La concretezza. Soprattutto là davanti. Perché, contro squadre che poco ti perdonano, se crei tanto e poi non finalizzi, se non capitalizzi tutto il lavoro fatto, se sciupi, insomma, allora è normale che ti complichi la vita».
LETTURA – Già, in effetti, vista dalla parte del Parma, questa partita col Napoli può avere anche una lettura strana. La racconta così l’allenatore gialloblu. «E’ anche inutile dirlo: quel rigore, quel gol dopo due minuti ci ha condizionati e ha messo subito il match su un altro binario. Eppure – continua Donadoni – non ci siamo persi d’animo. Abbiamo ricominciato a giocare, a far girare palla e nessuno può smentirmi se dico che abbiamo giocato un gran bel primo tempo».
PARMA ORGOGLIOSO – Nonostante quel gol subito, a freddo, e anche dopo il due a zero, il Parma non s’è arreso. «Proprio così. Il Napoli ha raddoppiato, è vero, ma nel finale siamo riusciti a riaprire la partita», commenta l’allenatore degli emiliani.
RIPRESA FATALE – Poi, nella ripresa, le cose son cambiate. «Volevamo il pari e ci siamo sbilanciati». Ma il Napoli voleva proprio questo, infatti… «Certo, facendo così abbiamo finito per esaltare la migliore qualità della squadra azzurra, maestra delle ripartenze veloci grazie ai suoi attaccanti». E il Napoli ha trovato il terzo gol, quello che ha poi chiuso la partita. «Anche perché – ammette Donadoni – il Napoli è una gran bella squadra». Ma come va valutato il Parma? «Un buon primo tempo e un secondo in cui abbiamo lasciato al Napoli troppe ripartenze. Quindi – afferma Donadoni – soddisfatto della prestazione per metà partita e deluso per il risultato».
JUVE O NAPOLI? – Contro la Juve alla 1ª giornata e contro il Napoli alla 3ª: come giudica Donadoni le due squadre? «Sono formazioni entrambe attrezzatissime per una stagione da prime della classe. Napoli e Juve, per come stanno in campo, sono ovviamente squadre assai diverse. La Juve – spiega l’ex milanista – cerca la manovra. Rispetto al Napoli prova a essere pericolosa e di arrivare al tiro attraverso una giocata più corale. Gli azzurri, invece, sono specialisti nelle ripartenze. Che è il modo migliore per sfruttare le caratteristiche dei suoi attaccanti, bravi a infilarsi negli spazi con straordinaria rapidità».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro