Donadoni sugli azzurri::
«Il Napoli ha questa grande qualità delle ripartenze perché ha giocatori di gamba e tecnici. La cosa ci è costata caro all’andata, quindi dovremo essere bravi a non concederglielo». Dopo aver fermato la Juventus, l’allenatore del Parma Roberto Donadoni è pronto alla sfida di campionato che vedrà al «Tardini» un’altra big: la squadra di Walter Mazzarri. «A Napoli abbiamo subito gol subito su un’ingenuità e questo ovviamente ha condizionato quello che poteva essere l’andamento della gara, che comunque abbiamo cercato di fare trovando anche il gol del 2-1 – precisa il tecnico – Però andare sotto col Napoli e sbilanciarsi per trovare il pareggio lasciando a loro gli spazi per ripartire può essere deleterio. Comunque, giocare in casa o fuori non fa differenza: il campo è lo stesso, serve sempre grande equilibrio restando corti e stretti per giocare da squadra, che significa permettere al compagno di venirti ad aiutare».
«Cavani è un grandissimo attaccante che farebbe la differenza ovunque, ma non dirò niente di particolare ai miei difensori – prosegue Donadoni che torna sul pari di Chievo – Abbiamo sempre cercato di partire da dietro per costruire l’azione mentre loro aspettavano per ripartire. Noi ci siamo sempre trovati a fare la gara, ma non trovavamo gli spazi giusti forse perché abbiamo giocato un po’ sotto ritmo. Ma da quel punto di vista non sono particolarmente preoccupato. La cosa che domenica è mancata è stato soprattutto nei primi 20-30 minuti dove abbiamo tenuto un ritmo blando, siamo stati un po’ troppo leziosi e abbiamo fatto poco movimento senza palla».
Donadoni chiede poi alla sua squadra, a quota 31 punti in classifica, una maggiore capacità di «cambiare pelle» durante il match. «Essere in grado di affrontare la partita cambiando a seconda delle condizioni del campo, delle caratteristiche dell’avversario che hai di fronte è un altro aspetto su cui dovremo cercare di crescere. Non è sempre così facile» precisa il tecnico. «Calo di tensione? La prestazione è sempre frutto di un lavoro settimanale. Se guardiamo solo ai 90 minuti, la cosa più facile è dire che la squadra rispetto alla domenica precedente è stata più o meno concentrata – conclude Donadoni – Ma in realtà siamo anche passati attraverso una settimana complicata in cui a causa della neve siamo stati obbligati a lavorare non sul campo ma in palestra, quindi su un fondo duro che dà risposte diverse al fisico. Questo modifica anche la performance domenicale, al di là di quello che può essere l’impatto dal punto di vista psicologico».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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