Marco Donadel e il Montreal Impact. Trattativa in corso. E anche motivo di arricchimento professionale per l’agente del centrocampista ex Napoli, Marco Donadel. “Marco – dice D’Amico a TuttoMercatoWeb – ha avuto la possibilità di andare ad allenarci con il Montreal Impact. Con l’occasione ho salutato Marco Di Vaio che il 25 ottobre farà la partita di addio proprio a Montreal. È stata una bellissima conoscenza ed esperienza, per Donadel e per me dal punto di vista relazionale. Abbiamo conosciuto una famiglia fantastica come la famiglia Saputo, da Lino al figlio Joey. Oltre ovviamente a tutte le persone del club. Club che dà l’impressione di essere una grandissima famiglia”.
Da cosa è rimasto colpito principalmente del mondo MLS?
“Lì il calcio non è solo business. C’è tutto: cultura del tifoso, programmazione, merchandising. Sono convinto che nel giro di cinque-dieci anni diventerà il campionato più importante al mondo. Ma mi ha stupito in maniera positiva l’accoglienza della Famiglia Saputo: persone eccezionali che ti mettono a tuo agio. E poi c’è molta competenza: il Montreal Impact ha una visione completa di quello che è il calcio italiano. Non a caso Joey Saputo si sta impegnando nell’acquisizione del Bologna”.
Donadel rimarrà al Montreal?
“Diciamo che per ora Marco si sta allenando con loro. Ancora non ci siamo seduti attorno ad un tavolo per definire le reciproche aspirazioni contrattuali. Il ragazzo è rimasto favorevolmente colpito dalla realtà, dall’organizzazione, dalla città e dalla potenzialità che ha un bacino di questo tipo. A Montreal ci sono trecentomila italiani, a Toronto cinquecentomila. Non c’è nessuna crisi di rigetto. Mi ha fatto molto piacere anche salutare Marco Di Vaio: è un bravissimo ragazzo oltre ad essere stato un grande giocatore. È stato un grande. Sono sicuro che rimarrà nel calcio, ha dei contenuti umani e professionali molto importanti. Ringrazio la Famiglia Saputo e Nick De Santis per questi dieci giorni, al di là degli sviluppi contrattuali di Marco Donadel che merita ogni cosa importante perché è un grande uomo e un ottimo giocatore”.
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