Tutto d’un fiato: cinquantacinquemila. Che, in cifre, forse rende meglio: 55mila spettatori. Da Napoli, dall’Italia, dall’estero. Il mondo girerà intorno al San Paolo, per un giorno. Come una trottola impazzita, girerà e salterà. Canterà e tiferà: domenica c’è Napoli-Juve, madre partita per i napoletani del calcio; c’è il gran gala delle stelle e della gente. C’è una sfida che affonda le radici nello sportivo e nel sociale e che trasformerà Fuorigrotta in un immenso mare azzurro: pienone assicurato, garantiscono i napoletani.
LE SCORTE – E allora, i numeri: 55mila posti a sedere già prenotati e conquistati, tra biglietti venduti e abbonamenti sottoscritti, e un’idea che gradualmente diventa certezza: il sold-out è dietro l’angolo. Il tutto esaurito, come dicono da queste parti: poche, ancora poche le scorte a disposizione dei ritardatari, qualche migliaio di tribune Posillipo e qualche spicchio di settori inferiori. Poca roba, davvero pochissima: è andato a ruba, l’evento. E il popolo azzurro ha marciato che neanche i bersaglieri: una folle corsa al biglietto, al titolo, al diritto di godersi direttamente in platea lo spettacolo dell’anno. Il più atteso. Come sempre.
TUTTO ESAURITO – La partita di Champions non ha fatto altro che corroborare gli animi dei tifosi del Napoli: il 3-2 dell’Allianz Arena contro una squadra pazzesca qual è il Bayern, maturato tra l’altro in rimonta dopo un triplo svantaggio, ha inorgoglito la gente che respira e che vive dell’aria di Lavezzi e compagni. La notte, tra l’altro, è sempre più dolce quando gioca la squadra del cuore. A maggior ragione se l’avversario è la Juventus: i bianconeri sono attesi come nessuno. E non c’è Milan, Inter o Champions che tengano. Ecco perché il tutto esaurito è praticamente una conseguenza direttamente proporzionale alla sfida. Funziona sempre così.
DALL’ESTERO – La provenienza, dicevamo: tifosi da Napoli, certo, e da ogni anfratto della Campania, com’è ovvio che sia. Ma non solo: gente dalla Sicilia e dalla Lombardia, dal Trentino-Alto Adige, dal Veneto e da alte regioni di tutta la penisola. E non finisce qui: gli azzurri fedelissimi di Belgio, Germania e Svizzera faranno come sempre la loro comparsa. Come sempre nelle occasioni speciali: «Non me la perderò, scherziamo?» , dice Roberto Scalese, napoletano che lavora in Germania, proprio a Monaco, all’Allianz Management. Suo padre vive a Fuorigrotta, a due passi dallo stadio dei suoi sogni, mentre lui è in Baviera. E mercoledì sera era proprio lì, all’Allianz Arena, a tifare per il Napoli formato Champions come tanti altri napoletani di Germania: «Sì, mischiato tra i tedeschi ma a testa alta e fiero: e quando il Napoli ha segnato ho gridato e ho tifato come un matto. Dopo il 3-2, tra l’altro, si leggeva il terrore nei loro occhi? Peccato, ma la squadra mi ha riempito d’orgoglio».
AMICI E PARENTI – Lo stesso che covano, carezzano e conservano nel cuore tutti gli amici e i familiari dei calciatori azzurri: la squadra ha chiesto come sempre una scorta nutrita di biglietti; anzi, più nutrita del solito, perché tutti sentono nell’aria la magia dell’atmosfera di una partita speciale. C’è poco da dire e da fare: è un’altra storia. E non è colpa di nessuno. È Napoli-Juve: scusate se è poco.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro