Tutti i riflettori sono puntati su Edu vargas. Le aspettative sono altissime, c’è grande curiosità, ma non è soltanto l’attaccante cileno a essere atteso: oltre a lui, infatti, domani con l’Aik anche Marco Donadel si giocherà una carta importante. Una chance che merita di essere sfruttata meglio di quanto sia accaduto finora. Lui, che in passato è stato un perno del centrocampo della Fiorentina, almeno fino a quando i problemi muscolari non lo hanno costretto a rallentare, non è ancora riuscito a dimostrare di poter entrare nel novero dei cosiddetti titolarissimi di Mazzarri. No, per lui soltanto apparizioni in Europa League, neanche granché convincenti, per la verità, e appena 9 minuti in campionato. Poco. Pochissimo. Urge un cambio di rotta.
SCORSA STAGIONE – Sì, a onor del vero Donadel non è ancora riuscito a tagliare il traguardo rincorso sin dalla stagione precedente. Un percorso a ostacoli, il suo. Una pista piena zeppa di siepi da saltare: sul suo rendimento, e sulla sua esperienza azzurra, ha pesato in maniera decisiva il riacutizzarsi del problema al retto femorale. Un infortunio che lo ha anche costretto a un intervento chirurgico a marzo, a Monaco di Baviera, e a saltare a piè pari il primo campionato – e la Champions – con il Napoli. Jella vera. Jella nera: una sola presenza, anzi pochi minuti in Coppa Italia e via.
POCHI MINUTI – Una volta smaltito l’infortunio, poi, Donadel è stato riconfermato: come nel caso di Vargas, avendolo ingaggiato per quattro anni, in estate il Napoli ha pensato legittimamente di provare a difendere l’investimento fatto sul ventinovenne centrocampista veneto. Ma come nel caso di Edu, anche il percorso del collega s’è rivelato più difficoltoso del previsto: al di là delle quattro presenze in Europa League, e sempre dal primo minuto, in campionato, e dunque nella prima competizione, Donadel ha collezionato appena 9 minuti subentrando ad Hamsik nei finali dell’esordio a Palermo e poi con la Fiorentina al San Paolo. Gennaio, a questo punto, sarà il crocevia: continuare o cambiare aria? Nel frattempo c’è l’Aik. E dunque un’altra chance.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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