Ci ha messo le mani, ma solo per un po’. Quanto basta per sentirsi partecipe, per dare un senso più compiuto e, se vogliamo, più intenso e gratificante alla breve avventura azzurra. Ci ha messo pure il pensiero, quello in maniera sicuramente costante, sin dall’inizio entusiasta dell’occasione capitatagli. Toni Doblas Santana da Dos Hermanas (nella provincia di Siviglia) è apparso insieme ai titoli di coda (della stagione): prima la Coppa Italia da spettatore e poi una bella manciata di minuti da protagonista, da ultimo baluardo azzurro, parte in cui è riuscito a calarsi prontamente, persino senza sbavature per uno che se n’è dovuto stare fermo per circa dieci mesi. Dal luglio 2013, dal giorno della rescissione del contratto con gli azeri del Xazar-Lankaran, sino al 27 febbraio 2014, quando il Napoli gli ha fatto un mini-contratto quadrimestrale. Sempre cavalcando in questi pochi mesi l’onda dell’entusiasmo, così come era salito sul treno partenopeo senza pensarci nemmeno un attimo, sapendo di ritrovarsi davanti Reina.
ESORDIO LAST MINUTE. Una dozzina di minuti per opporsi alla Samp e prendere il gol di Wszolek proprio nell’epilogo, e poi un intero match da gustare col Verona, che l’ha perforato solo una volta. Il 33enne portiere ex Betis e Real Saragozza, con tanto di laurea in giornalismo («mi piace scrivere spesso qualcosa che mi esce dall’anima») s’è subito sentito a casa. Tanto da ribadirlo a più riprese: «I napoletani sono simili agli andalusi, sto qui solo da qualche mese, ma sembra che sia trascorso molto più tempo» . E non è finita qui, poiché al Doblas-cronista piace esternare anche sul web. « Sempre ricordare con immensa allegria il giorno di ieri, perché giocare al San Paolo è un regalo di Dio» ecco cos’ha scritto sul suo profilo twitter, tradotto in spagnolo e addirittura in napoletano: « Ajere é stato ‘nu juorno troppo bell’, juca’ dint’o San Paolo è ‘nu regalo d’o Pataterno. Nun m’o pozzo maje scurda’! #napulitanoPeSempe!». Un grazie di cuore per quanti lo hanno accolto con simpatia, arrivato subito dopo i complimenti a Zuniga, col quale ha legato molto: «Col mio goleador Zuniga. La vita ti fa incontrare persone meritevoli, lui è una di quelle» . E allora, resterebbe? Che domande.
Fonte: Corriere dello Sport
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