Ieri abbiamo visto il Dnipro conquistare sul campo una meritatissima finale di Europa League. Un caso? Forse no.
Probabilmente non ce ne siamo nemmeno accorti, ma il calcio dell’est sta crescendo. Fatti, non parole. È questa la mentalità che sta prendendo sempre più piede, soprattutto in Ucraina, da sempre considerato un calcio di terza/quarta fascia.
Ma le cose stanno cambiando.
In Ucraina ogni anno vi è un concorso nazionale condotto dai club professionistici e dalle migliori scuole calcio nazionali. È un campionato strutturato su due livelli e diviso su base regionale. Ogni club è rappresentato da quattro squadre che devono essere composte da giocatori con età compresa tra i 12 ai 16 anni.
Parallelamente vi è una Student League che per certi versi ricorda vagamente il sistema americano. Si tratta di un campionato che comprende squadre di università e scuole superiori. I migliori potranno competere alle Olimpiadi per studenti. Questi tornei “amatoriali” su base regionale, offrono importanti opportunità di formazione ai giocatori.
A livello professionistico, questo trend positivo è iniziato con lo Shakhtar che negli ultimi anni è riuscito a convincere tutti, tanto da diventare una vera e propria fiocina di talenti. Da quelle parti non si tratta un giocatore se non si entra nell’ordine dell’idea che per acquistarlo bisogna alleggerire (e non di poco) il portafoglio.
Tutto questo è stato possibile grazie ad un grande cambiamento che c’è stato negli ultimi anni: investimenti nelle infrastrutture, ma soprattutto nel settore giovanile. A chi fosse sfuggito, la primavera dello Shakhtar è arrivata in finale di Youth Cup, arrendendosi soltanto al Chelsea. Proprio la società londinese è una di quelle squadre che più volte si sono viste chiudere la porta in faccia da parte degli ucraini. Ma perché non vendere determinati giocatori a fronte di offerte tanto generose come quelle di Abramovich? “Perchè non è giusto che solo determinate squadre debbano riuscire a vincere e vogliamo goderci i frutti del nostro duro lavoro”.
Nonostante le intenzioni siano quelle di trattenere i giocatori, a volte qualche talento decide di continuare la sua carriera altrove. È questo il caso di Vladlen Yurchenko, che con il suo talento ha convinto la società del Bayer Leverkusen e l’allenatore Schmidt che lo ha fatto esordire in Bundesliga.
Ma qual è il punto di forza della primavera dello Shakhtar? Ve lo riassumo con un numero: 100, come la percentuale di ragazzi ucraini presenti in rosa.
In finale di Youth League i ragazzi di Valeriy Kryventsov sono arrivati imbattuti, lasciando per strada squadre come Benfica, Atletico Bilbao, Porto e sconfiggendo per 3-1 l’Anderlecht. Quest’ultima vittoria basta per dimostrare quanto il loro calcio sia cresciuto.
Da ricordare anche il periodo storico che sta vivendo l’Ucraina che di certo non aiuta i ragazzi. Le gare infatti si sono svolte tutte in trasferta, anche quando gli ucraini avrebbero dovuto giocare in casa. Già, perché la partite non si sono giocate a Donetsk ma a Kiev.
Ora lo Shakhtar, può permettersi di sognare in grande, soprattutto con due talenti assoluti come Beka Vachiberadze e Viktor Kovalenko.
Andiamo a scoprire meglio questi due talenti della cantera dello Shakhtar:
Nome: Beka Vachiberadze
Ruolo: Centrocampista
Data di nascita: 05/03/1996
Piede: Sinistro
In patria viene considerato uno dei migliori talenti ucraini di questi ultimi anni, dopo Yarmolenko e Konoplyanka (ieri protagonista di una serata storica per il calcio ucraino). Nasce in Georgia, ma la sua crescita calcistica avviene in Ucraina. Inizia a giocare nel Chornomorets, ma nel 2012 viene acquistato dallo Shakhtar Donetsk, dove diviene non solo un punto fermo del suo club ma anche della nazionale ucraina. I ragazzi dell’Italia U17 del 2013, ricorderanno sicuramente il suo splendido gol segnato alla fase finale dell’europeo.
Più volte lo stesso Lucescu ha ribadito la stima nei suoi confronti.
La posizione che predilige è quella del mediano, pardon, regista difensivo. Si perché Beka oltre ad essere molto efficace in fase di interdizione è anche molto abile a far girare la palla. La sua grande visione di gioco e velocità di pensiero lo hanno reso fondamentale nello scacchiere tattico dello Shakhtar, tanto che i suoi compagni lo cercano sempre per dare il via alla manovra offensiva. La sua grande rapidità di gambe lo rendono pericolosissimo nei dribbling: riesce a girarsi in un fazzoletto. Molto abile nell’attaccare o nel liberare lo spazio per i suoi compagni. Nel suo repertorio possiede anche il “gol alla Del Piero”, che per chi non lo conoscesse, consiste nel saltare l’uomo in una posizione laterale dell’area di rigore per poi insaccare sotto all’incrocio del secondo palo. Non gli dispiace prendere palla e concludere egli stesso l’azione. In campo dimostra di avere una grande personalitàe una spiccata dedizione nel sacrificarsi per la squadra. Beka ricorda José Mauri e David Pizarro.
Nome: Viktor Kovalenko
Ruolo: Centrocampista centrale/Trequartista
Data di nascita: 14/02/1996
Piede: Destro
Giocatore fisicamente già pronto per il salto in prima squadra. In campo predilige giocare come seconda punta, ma sa farsi rispettare anche in mezzo al campo. Grazie alle sue doti fisiche può adattarsi a qualsiasi ruolo di centrocampo, non a caso Lucescu lo sta facendo crescere soprattutto come mediano davanti alla difesa. Tra le sue qualità principali vi sono l’inserimento nello spazio, la rapidità di pensiero e un’ottima visione di gioco. Non è velocissimo, ma riesce ad anticipare i tempi dell’azione rendendosi pericoloso anche in fase offensiva. Molto bravo anche nel servire gli attaccanti con filtranti pericolosissimi. Lucescu lo ha fatto esordire in campionato e in Coppa di Ucraina, dimostrando la stima che prova nei suoi confronti. Probabile che l’anno prossimo possa essere l’anno della consacrazione.
Fonte: LaGiovaneItalia.net
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