Il Napoli ha sbancato Cagliari ma hanno potuto vivere alla Sardegna Arena le emozioni del trionfo azzurro soltanto 50 tifosi non residenti in Campania. La trasferta era vietata anche ai possessori della tessera del tifoso e il settore ospiti è rimasto chiuso, la motivazione ufficiale adottata dalle autorità corrisponde all’esiguo numero di forze dell’ordine per garantire la sicurezza di tutti, vista anche la contemporanea visita alla città di Cagliari del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In vista anche della possibile sfida-scudetto tra Juventus e Napoli, i tifosi azzurri, soprattutto quelli della Curva A, si sono mossi per affrontare questa tematica e cercare di muoversi per evitare altri divieti come quello verificatosi per la sfida di Cagliari. All’andata fu impedito ai tifosi bianconeri di riempire il settore ospiti del San Paolo e si teme che per il principio di reciprocità possa essere adottato lo stesso provvedimento anche per la tifoseria napoletana all’Allianz Stadium. Ieri alla Sardegna Arena è stato esposto anche uno striscione “No al razzismo territoriale” per stigmatizzare la tenuta discriminatoria del provvedimento subito dai sostenitori azzurri. Si muovono anche le istituzioni, si è svolto stamane un incontro della “Commissione Sport” a cui ha partecipato anche una rappresentanza del mondo del tifo azzurro. Fa rumore l’assenza della Ssc Napoli, che doveva essere rappresentata dall’head of operations Alessandro Formisano, e dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Le parti hanno discusso dell’ipotesi di creare un’istituzione cittadina, un’osservatorio alternativo sulle discriminazioni subite dai napoletani nell’accesso a eventi come Cagliari-Napoli di ieri sera. Tale organismo potrebbe avere un ruolo di confronto anche in virtù della nuova convenzione per lo stadio San Paolo che dovrebbero sottoscrivere la Ssc Napoli e il Comune. Tra le proposte esaminate, anche l’attenzione al costo dei biglietti per le curve, i settori popolari, che, per garantire la propria funzione sociale, non dovrebbero superare il costo di 10 euro considerate anche le condizioni socio-economiche della città di Napoli.
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