Alla prova della Disciplinare, l’impianto accusatorio del procuratore federale Palazzi ha sostanzialmente retto. Con qualche eccezione, vedi i proscioglimenti di Sarri e Shala, per esempio, ma con conferme importanti. Intanto sulla severità delle pene: le richieste dell’accusa sono state di fatto accolte, i pochi sconti evidenti riguardano chi è riuscito a farsi derubricare i capi d’accusa, i dirigenti e alcune società come Albinoleffe e Piacenza, per le quali erano state chieste le penalizzazioni più importanti. Soprattutto, ha retto alla prima verifica della Disciplinare anche l’interpretazione estesa della responsabilità oggettiva per i tesserati che farebbero parte dell’associazione finalizzata all’illecito sportivo. Nonostante l’articolata (e convincente) arringa dell’avv. Giulia Bongiorno, dunque, la Samp dovrà pagare 50.000 euro di ammenda perché il suo tesserato Bertani ha fatto parte, prima di arrivare in blucerchiato, dell’associazione. Un vincolo che, secondo Palazzi, «vale for ever» , per citare le parole della Bongiorno. Per lo stesso motivo Siena e Spezia sono state punite con un’ammenda per aver tesserato Carobbio. Il paradosso è che il Siena, per le condotte di Carobbio, deve ancora affrontare il vero processo, quello che porterà punti di penalizzazione (nella migliore delle ipotesi).
I TESSERATI – Sorride chi ha ottenuto il proscioglimento: Sarri, ex tecnico del Grosseto, che rischiava un anno di squalifica, e con lui Consonni e Coser, tutti per omessa denuncia. Più Shala, vittima di uno scambio di persona e di… nazionalità, perché chi lo accusa (Gervasoni) parla di un albanese mentre il giocatore è kosovaro (anche se di origini albanesi…) e il nome gli viene suggerito in sede di interrogatorio. Al di là degli errori più macroscopici, gli unici sconti sensibili sono stati quelli concessi a Santoruvo e Catinali. Per Santoruvo l’avv. Rodella – «Sono molto soddisfatto, la Disciplinare ha recepito in pieno il mio intervento» – aveva chiesto il proscioglimento o la derubricazione a violazione dell’art. 1 e l’ha ottenuta: sei giornate di squalifica invece di 3 anni di stop, la sua carriera è salva. Paradossalmente il suo club, il Frosinone, aveva patteggiato 1 punto per un illecito che non è stato sanzionato. L’altro sconto forte è stato quello ottenuto da Catinali, difeso dall’avv. Chiacchio, che sconterà 9 mesi per omessa denuncia e violazione dell’obbligo di scommettere: poca roba rispetto a una richiesta di 3 anni e 9 mesi per illecito.
IL CASO NICCO – Ma fa ancora rumore il caso Nicco, la più giovane “vittima” delle confessioni di Gervasoni. La Disciplinare gli ha inflitto una squalifica di 3 anni, l’avv. Tortorella sta già lavorando al ricorso per ribaltare il verdetto in Corte di Giustizia Federale. Il centrocampista del Pescara viene tirato in ballo per Piacenza-Pescara 0-2 (da qui il -2 per il club abruzzese), gara per la quale è lui per primo a raccontare agli 007 di Palazzi di un passaggio ricevuto da Gervasoni e di una sua “battuta”, recepita come tale, alla vigilia del match. Per il legale di Nicco, Gervasoni ha “ribaltato” il suo tentativo di combine a vincere, raccontando di un illecito a perdere. La versione di Nicco, invece, era stata sostenuta sia dal Pescara che dai compagni di squadra, che avevano rilasciato dichiarazioni giurate all’avv. Tortorella durante le indagini difensive. Nicco, per inciso, è stato l’unico a querelare Gervasoni.
I CLUB – Un po’ di sconti, rispetto alle richieste dell’accusa, anche per le società. Per la Reggina -4, per il Piacenza -11 invece che -19, ma al primo round, in proporzione, può essere soddisfatto soprattutto l’Albinoleffe: 15 punti di penalizzazione invece dei 27 richiesti, quasi la metà. «La Disciplinare ha ammesso che la società è stata danneggiata dai comportamenti dei suoi tesserati» , osserva l’avv. Chiacchio. Ed è questo l’aspetto su cui si punterà in appello per ottenere un altro sconto.