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Diritti tv, il ministro Spadafora pensa a una modifica: esclusiva e vendita diretta dei club

Lo ha riferito Il Fatto Quotidiano

Le mani del Governo non solo sullo stop ai campionati, ma anche sui diritti tv della Serie A. Dietro le quinte, infatti, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora starebbe lavorando ad una nuova modifica della Legge Melandri, che disciplina vendita e redistribuzione dei diritti tv del calcio in Italia.

L’indiscrezione è riportata dal Fatto Quotidiano, in un articolo di Lorenzo Vendemiale “Il tema dei diritti tv va aggiornato, metterò mano alla Legge Melandri”, ha detto nei giorni scorsi il ministro Spadafora. Un tema su cui, tuttavia, si era già parlato nelle stanze di Palazzo Chigi.

La proposta principale riguarda l’eliminazione della “no single buyer rule”, ovverosia la norma che vieta di vendere tutti i pacchetti ad un singolo operatore. Attualmente infatti nessuno può ottenere la visione in esclusiva della Serie A su tutte le piattaforme: nelle ultime aste Sky si è suddivisa si pacchetti prima con Mediaset (tramite Premium), poi con Dazn. L’obiettivo sarebbe quello di togliere il paletto per l’esclusiva, in modo che le trattative possano diventare più redditizie. E il ricorso di Sky accolto dal Tar sulle esclusive web sembra poter indirizzare la strada già verso questa direzione.

Sul tavolo però c’è anche una seconda proposta, un ritorno al passato: stop alla vendita integrale, si torna alla vendita “soggettiva”. Ovvero ogni club torna ad essere proprietario dei diritti per le proprie gare e diventa libero di venderli in prima persona, andando a trattare direttamente con i broadcaster.

In Italia già funzionava così: nel 2003/04, spiega il Fatto Quotidiano, Juventus, Inter e Milan si spartivano da sole il 55% dei diritti tv della Serie A. Sarebbe, come in passato, previsto un minimo garantito per tutti, ma per le big sarebbe un modo per recuperare quanto “perso” con l’ultima modifica della Legge Melandri voluta dall’ex ministro Lotti, che aveva portato dal 40% al 50% la quota divisa in parti uguali tra tutti i club.

Fonte: CalcioeFinanza.it

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