Anche per questa stagione sportiva, dopo mesi di trattative, la Lega di Serie A ha raggiunto, da poche settimane, l’accordo per la ripartizione dei diritti televisivi per il 2015/16. Il budget complessivo che i 20 club di serie A si spartiranno ammonta a poco meno di 1 miliardo di euro. Il Presidente di Lega Maurizio Beretta si è dichiarato soddisfatto perché l’accordo raddoppia la disponibilità massima prevista dal cosiddetto paracadute e distribuisce in maniera equilibrata tra le varie realtà le risorse incrementali.
Questa ripartizione costituiva una netta contrapposizione tra grandi e piccole società perché si trattava della suddivisione dei circa 140 milioni annui in più previsti dal nuovo contratto televisivo triennale, fino al 2018. Sono state necessarie più di quattro ore di confronto tra le sei grandi (Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma e Fiorentina) e gli altri club medio-piccoli per trovare l’accordo. La principale novità riguarda l’aumento del paracadute per le retrocesse in B, che dai 30 milioni della scorsa stagione raddoppia a 60, da dividere in base al numero di stagioni di permanenza in A. Le restanti risorse saranno distribuite con un determinato coefficiente in base al piazzamento delle squadre: più alto per quelle che si classificheranno tra il primo e il decimo posto in classifica, minore per quelle che arriveranno tra l’undicesimo e il diciassettesimo.
I motivi dello scontro consistevano sostanzialmente su due aspetti perché le cosiddette “grandi” volevano destinare le risorse incrementali principalmente alle prime classificate, facendo prevalere il principio della meritocrazia, ma in realtà per garantire maggiori entrate addizionali a loro stesse. Le società medio-piccole, anche in previsione di una probabile futura riduzione del campionato a 18 squadre, chiedevano di intervenire incrementando la quota del cosiddetto “paracadute”, cioè sulla quota di contributo a favore delle retrocesse.
È molto difficile stabilire con certezza i valori assegnati dalla Lega alle singole squadre su base annuale perché questa non comunica ufficialmente gli importi. D’altra parte la “Legge Melandri”, che disciplina i criteri di ripartizione dei diritti televisivi secondo 6 distinte voci percentuali, non indica le fonti che devono essere usate per definire i valori, che sono decise dalla Lega, ma non ufficializzate.
Facendo una ricerca si capisce che la somma di tutti gli introiti costituisce la base di partenza per calcolare in via ipotetica come sono distribuite queste risorse. Questo valore iniziale deve essere depurato degli importi che vanno a coprire le spese sostenute per soddisfare esigenze di tipo istituzionale, che sono costituite da una quota pari al 10% del totale, destinata alla Lega Nazionale Dilettanti; una quota destinata all’Autorità Garante per le Comunicazioni; una quota per pagare le commissioni a Infront, società che si occupa della gestione dei diritti; una quota pari a un massimo di 60 milioni annui, destinata al cosiddetto “paracadute”, ovverosia quale contributo per le squadre che retrocedono in Serie B.
Le risorse rimanenti sono frazionate fra le squadre partecipanti secondo sei differenti criteri, con pesi calcolati fra loro in modo diverso: una prima quota, pari al 40% del totale, è attribuita in parti uguali a tutte le squadre; una seconda quota, pari al 30% del totale, viene assegnata sulla base del numero di sostenitori (25%) e della popolazione residente nel comune dove giocano le squadre (5%) e una terza quota, infine, pari a un altro 30% del totale, viene divisa sulla base dei risultati sportivi: la classifica dell’ultima stagione vale il 5%, il quinquennio precedente il 15% e i risultati storici dal 1946 a oggi un 10%. Per la stagione sportiva in corso si calcola che la Lega serie A incasserà circa 1.150 milioni di euro di risorse economiche. Considerando che questa cifra deve essere depurata della quota da destinare alla Lega Nazionale Dilettanti; di quella da destinare all’Autorità Garante per le Comunicazioni, della quota commissioni da pagare a Infront e 60 milioni da destinare quale paracadute per le squadre retrocesse in serie B, rimangono a disposizione circa 930 milioni di euro da distribuire tra le varie società della massima serie.
Fonte: gianlucadimarzio.com
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