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Diritti d’immagine, assalto Usa al mito delle figurine Panini

In Italia sta per infrangersi un mito: la Panini di Modena potrebbe non stampare le figurine dei calciatori per la stagione 2012-2013, che saranno in commercio da metà dicembre. La Lega di serie A e l’Assocalciatori hanno siglato una convenzione per lo sfruttamento nei prossimi cinque anni dell’immagine dei giocatori e secondo il vicepresidente dell’Aic Umberto Calcagno «non è scontato» che a produrre l’album sia la Panini, perché «si valuteranno le offerte dei vari licenziatari, alcuni hanno già manifestato interesse». In seguito all’accordo tra Lega e Assocalciatori «i diritti di immagine dei giocatori verranno gestiti dalla Lega di serie A, come già avviene per i marchi, i colori e le maglie delle squadre – ha spiegato il presidente della Lega, Beretta – La Lega ha il mandato di trattare con i licenziatari e i ricavi saranno divisi al 50% con l’Aic. L’obiettivo è massimizzare i risultati. In queste settimane abbiamo ricevuto una serie di missive dalla società internazionale Topps». Quella, per intendersi, che negli Stati Uniti produce gli album di football e baseball e in Inghilterra quello della Premier League.
Insomma, la Lega e l’Aic attendono la migliore offerta. Proprio come accade per la cessione delle varie tranche dei diritti televisivi. E non sono in gioco soltanto le figurine perché «le nuove forme di utilizzo delle immagini dei giocatori sono tutte da esplorare – ha sottolineato Calcagno – Si parla soprattutto dell’album di figurine, più tangibile nell’immaginario collettivo, ma ci sono anche i videogiochi e le applicazioni per internet, e le card».
Proprio nella passata stagione la Panini di Modena, che fa parte dal 1999 del gruppo Merloni, ha festeggiato i cinquant’anni delle figurine: il primo album, infatti, venne pubblicato per il campionato 1961-62. Vinto, per la cronaca, dal Milan. Racconta la storia che i fratelli Giuseppe, Benito, Umberto e Franco Cosimo Panini iniziarno per caso: trovarono a Milano un lotto di vecchie figurine invendute delle edizioni milanesi Nannina, lo acquistarono e prepararono delle bustine bianche con cornicette rosse con due figurine ciascuna a 10 lire l’una. Il successo fu inaspettato e le bustine vendute toccarono i 3 milioni. Da allora le figurine dei calciatori hanno accompagnato varie generazioni di ragazzi, tifosi e collezionisti che interagivano con gli scambi dei «doppioni» (l’ormai celebre «ce l’ho, non ce l’ho») e i giochi da cortile di scuola quali il napoletanissimo «pacchero», ovvero lo «schiaffo» dato al fianco di un blocco di figurine da far capovolgere; oppure lo «struscio», con le figurine fatte scivolare dal muro che dovevano andare a coprire un’altra immagine a terra per conquistarla.
La protesta dei collezionisti è stata immediata, soprattutto sui social network. Su Facebook ha riscosso un immediato successo la pagina «Nessuno tocchi le Figurine Panini» con il creatore Carmelo Lombardo che scrive: «Non potevo credere alla notizia, l’album Panini di Calciatori potrebbe non uscire più! Mi sembra una pazzia! Ma lo sanno questi signori quanti milioni di italiani, piccoli e anche grandi come me, ogni anno fanno la collezione? Lo sanno?».
Certo che lo sanno, ma gli affari sono affari. E sul nuovo album in vendita a dicembre potrebbe non esserci più l’immagine della mitica rovesciata di Carletto Parola, celebre difensore della Juve di un tempo, da sempre simbolo delle figurine Panini. Tra pochi giorni la decisione di Lega e Aic.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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