SCOMMESSE. Vinta quella relativa al monumentale Koulibaly, che sta conquistato tutti giorno dopo giorno, Rafa vuole essere certo di non aver sbagliato nell’individuare nel suo connazionale Michu un attaccante alla…Ibra, cioè in grado di ricoprire qualsiasi ruolo in attacco. Ma l’ex-Swansea, contattato da Benitez già in occasione della sfida di Europa League, tarda a carburare. Gratificato da un fisico importante, Michu sembra però non avere ancora una identità ben precisa in questo Napoli. Il valzer degli attaccanti si è così arricchito di un altro protagonista importante. Chi pensava di aver individuato nello spagnolo il vice-Higuain rischia di avere torto. Ma Michu non sembra comunque in grado di agire da trequartista dai piedi sapienti. Potrebbe essere il partner di Higuain agendo da seconda punta ma deve fare i conti con molti, troppi concorrenti: Duvan, Zapata Vargas, lo stesso Pandev che (gratificato da ancora un anno di contratto da 2,7 miioni di euro) fatica a trovare una collocazione lontano dal Napoli, almeno per il momento.
TENSIONE. Benitez ha dovuto fare i conti nel ritiro di Dimaro con qualche sfogo di troppo. Insigne, Callejon e Behrami sono stati protagonisti, sotto la luce dei riflettori, di situazioni abbastanza complicate che hanno mostrato qualche crepa. C’è il sospetto che siano state alimentate da suggestioni di mercato che rischiano di procurare un malessere per il momento latente ma che potrebbe tornare crescente se venissero a mancare risultati immediati, visto soprattutto l’affollamento in tutti i reparti. Vincere aiuta a vincere: in questo senso devono essere interpretate le parole del presidente De Laurentiis che più volte a Dimaro si è esposto in maniera decisamente suggestiva. «Quest’anno mi gioco lo scudetto» ha garantito ai tifosi. Benitez, più cauto, ha voluto evitare proclami restando più agganciato alla realtà a breve termine ribadendo la sua filosofia di andare avanti partita dopo partita.
VANTAGGI. L’urna del calendario del campionato ha riservato al Napoli una partenza apparentemente abbordabile almeno fino al settimo turno quando gli azzurri faranno visita all’Inter dell’ex Mazzarri. Benitez non si fa mai illudere o intimorire ( «È inutile fare commenti. Tanto prima o poi dobbiamo affrontare tutte le squadre» ha ribadito ieri congedandosi da Dimaro) ma questa corsia apparentemente preferenziale costringerà Rafa a partire con le marce alte. Il mercato sta entrando nella fase decisiva. La rosa di prima squadra è troppo folta e ricca di…spine. Il centrocampo deve essere ridisegnato come lo vorrebbe Benitez. Il tempo stringe, il playoff di Champions League è sempre più vicino. Ma il rinnovo del contratto non si avvicina… Il tecnico predica equilibrio: non solo in campo.
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