La piazza chiama, Michu risponde. Prontamente, come se lo avesse fatto da sempre. Sfoderando un sorriso accattivante, scolpito su quella faccia da bravo ragazzo che trasuda sincerità e simpatia. Quello della porta accanto insomma, su cui si può sempre contare, ma soprattutto quello che le porte intende su tutto violarle. Michu già superstar, stando alle reazioni che ha suscitato d’emblée, non appena calzati gli scarpini azzurri (mossa voluta o coincidenza?) per la prima sgroppata sul campo di Dimaro. «In Galles non è così» , aveva prontamente commentato ai primi cori di benvenuto dei tifosi. Michu che ispira fiducia solo a vederlo, e che inconsapevolmente strizza l’occhio alle numerose fans (rosa) azzurre. E’ vero, Koulibaly è l’altra novità del ritiro montano, ma il gigante d’ebano ha fatto un ingresso più in sordina rispetto al perticone spagnolo arrivato (pure lui) con la benedizione di Benitez. Perché è un bomber già bell’e fatto, e i bomber hanno più appeal se poi riescono ad appaiare il gradevole aspetto alla sostanza, cioè alla capacità di far gol. E lui “buca” già i media, quasi braccato per (almeno) provare se il selfie ci scappa. Troppo rumore (ancora) per nulla? Sarà pure, ma il 28enne di Oviedo, che esulta alla Toni (e un po’ lo ricorda nel fisico) e che la pensa alla Ibra, nel senso che sul suo profilo twitter campeggia (in inglese): “solo Dio mi può giudicare”, è indubbiamente l’uomo del momento.
PRIMI PASSI. Già quattro allenamenti per Michu. Non è di certo al top della forma, ma ha fatto intravedere doti che potrebbero davvero ben attagliarsi al modulo di Rafa. Che dal canto suo l’ha accolto con una certa (palesata) soddisfazione, ribadendo in conferenza stampa che l’ultimo arrivato può agire efficacemente sia da prima che da seconda punta, con capacità aeree considerevoli e spiccato senso dell’inserimento. Insomma, buono per giocare con la squadra, anche di sponda, con un fisico (circa 1,90 di altezza) che gli permette la difesa della palla ad oltranza, ma abile anche a smarcarsi e cercare la porta di sua sponte. Nelle partitelle sin qui disputate, il tecnico lo ha spostato su tutti i fronti dell’attacco. Impiegandolo da terminale, poi alle spalle di Zapata, infine da esterno sulla trequarti, ora a destra, ora sul lato opposto.
Di certo non si può già pretendere la luna, ma si vede anche da lontano che Michu in questi primi scampoli d’azzurro viaggia sulle ali dell’entusiasmo. Insomma si dà parecchio da fare. Ed anche in questi casi, si sa, chi ben comincia è già a buon punto. In particolare, nella seduta pomeridiana di ieri, Miguel Pérez Cuesta, ha duettato a lungo con Hamsik, denotando già ottima intesa con lo slovacco. E sul finire (alle 18,30) ha anche trovato la rete con un preciso colpo di testa. Quella che è poi la sua specialità.
Fonte: Corriere dello Sport
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