“Why?”. Se lo sono chiesto perfino i fan londinesi, che si aspettavano di rivedere all’opera lo stesso Napoli del debutto contro il Borussia Dortmund: maturo, coraggioso e ben messo in campo, come si conviene a una squadra competitiva ai massimi livelli. Invece è stato un flop, giustificabile solamente in parte con la ottima prestazione dell’Arsenal e con la grave assenza di Higuain: due alibi che comunque Benitez si è preso subito, con grande esperienza, intuendo la potenziale pericolosità del passo falso all’Emirates Stadium. Anche i giocatori si stanno infatti domandando cosa sia successo e serpeggia per la prima volta un po’ d’inquietudine. «Una partita si può perdere, adesso l’importante è non smarrire la nostra autostima», ha tirato le somme con praticità svizzera Behrami, interpretando il malessere dello spogliatoio. Già, «perché? ». Nessuno immaginava un simile black-out, dopo lo scoppiettante avvio di stagione in Italia e in Europa. Per questo rischia di essere più doloroso il contraccolpo psicologico del passo falso in classifica: gli azzurri rimangono infatti in corsa per la qualificazione e avrebbero firmato di corsa i tre punti messi già insieme nelle prime due giornate, contro le corazzate del girone. Ora ci sarà la doppia sfida contro il più abbordabile Marsiglia e la qualificazione agli ottavi di finale della Champions è un traguardo ancora possibile, a patto di ritrovare in fretta la strada perduta. Ma l’allarme è scattato lo stesso. Bando agli alibi. L’Arsenal è molto forte, d’accordo, però non scherzava nemmeno il Borussia Dortmund di Lewandowski, spazzato via dal Napoli due settimane prima. Il valore dell’avversario c’entra dunque fino a un certo punto ed è più plausibile che abbia pesato in negativo il fattore ambientale: trasformando gli undici leoni del San Paolo nelle pecorelle smarrite dell’Emirates. C’è ancora un deficit di personalità ed esperienza internazionale da annullare, insomma, di cui Benitez aveva solo intuito la portata prima della malanotte inglese e su cui ora dovrà lavorare a fondo: aiutando Hamsik e compagni a fare l’ultimo salto di qualità. L’assenza di Higuain pone invece un problema di natura strutturale: perché un vice dell’attaccante argentino non c’è e la soluzione d’emergenza potrebbe essere un cambio di modulo, fino a quando non ritornerà in gruppo il Pipita. Pandev e Zapata hanno infatti caratteristiche differenti. Oggi Benitez parlerà ai giocatori, dopo essersi concesso una pausa di riflessione. Domenica arriva il Livorno al San Paolo e il Napoli dovrà ritrovare subito i tre punti e il gol perduto, anche se Higuain non sembra recuperabile e potrebbe fermarsi pure Albiol, in campo a Londra nonostante un affaticamento muscolare. Ma l’emergenza non sarà un alibi, questa volta. Gli azzurri hanno soltanto un modo per cancellare il primo ko del nuovo corso: vincere e convincere.
Fonte: la Repubblica.
La Redazione.
D.G.
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