NAPOLI – Ma vuoi vedere che la tendenza a giocare a tre sta producendo qualche (inevitabile) contrindicazioni nell’applicazione del codice-Benitez?
E’ l’argomento-principe, il modulo, è la chiave di lettura che a Benitez è stata (ri)proposta talmente tante volte da far sussussare con educazione e rispetto assoluto al tecnico madrileno «d’aver ricevuto più domande tattiche in questo trimestre partenopeo che in un decennio inglese». E al settimo gol complessivo, impossibile divagare.
Difesa a quattro – e dunque talvolta a due – ai raggi X, soprattutto se, come all’Emirates, Zuniga scappa via, resta oltre la linea del pallone, sguarnisce la corsia, ci fa infilare Ramsey che non solo produce superiorità ma ha profondità di campo per leggere i movimenti di attaccante e centrocampisti propri. Difesa abbandonata, anche: se lo schermo, come a Londra, dev’essere sostenuto soltanto da Inler e da Behrami, con Callejon ed Insigne più inclini alla fase offensiva che all’assistenza della linea di centrocampo. E’ una fase di studio che procede, ma un anno fa – altra soluzione tattica – a Eindhoven finì malissimo, peggio che a Londra.
Fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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