NAPOLI – Si cambia e si entra in un frullatore che rimescola persino alcune gerarchie: la legittima difesa per ora è fatta, ma quando il pallone non s’è ancora messo a rotolare vale soprattutto ciò che ha detto il passato e s’ignora (obbligatoriamente e inevitabilmente) ciò che invece suggerirà il campo. Per ora, la certezza è tra i pali: Morgan De Sanctis è il titolare ( «al cento per cento, sicuramente» ), come ammesso senza ombra di dubbi da Rafa Benitez nel corso della propria presentazione. Evviva la sincerità, che toglie pressione in ruolo decisivo e nel quale è vietato sbagliare. A Rafael, ch’è giovane, verrano consegnate le chiavi della porta del Napoli un domani, più in là, quando il tempo (un biennale) avrà esaurito il mandato d’un numero uno ch’è di ferro, che ha lasciato in anticipo la Nazionale per concentrarsi sul Napoli, che se n’è andato a preparasi già da una decina di giorni.
Poi è tutto da verificare ma qualcosa si intravede e si può prevedere: Maggio e Zuniga sono largamente in vantaggio, ovviamente, essendo padroni della fascia e delle competenze, avendo abitudini consolidate non solo nel passato ma anche di recente (in Nazionale) ad essere «quarti» . Ma alle spalle, tranquilli, scalpiteranno il «nuovo» Behrami (pronto a scalare, come già garantito) da un parte e l’incontrollabile Armero dall’altra, che è una forza della natura. Volendo, la turnazione può anche consentire di portare Zuniga a destra. In mezzo, i rebus aumentano, per evidente mancanza di interlocutori della «vecchia» guardia: Cannavaro è un destro, è il capitano, è il regista del reparto, colui il quale ha lasciato spesso ripartire l’azione; Britos è un sinistro che può (finalmente) riappropriarsi di un sistema che gli è congeniale e dimostrare di valere quei nove milioni investititi due anni fa per strapparlo al Bologna; Gamberini è un poliedrico, ha esperienza, conosce i tempi e i movimenti: Ma all’orizzonte c’è N’Koulou, destro pure lui, un fisico da corazziere pure lui, una esperienza in un club di primissima fascia pure lui: chiunque arrivi, enterà in competizione ed «aiuterà» ad alimentare una serie di interrogativi che solo il ritiro e poi le amichevoli riusciranno a risolvere.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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