Tre gol in un solo tempo. Per la precisione tre gol in trentadue minuti. La Juve ha colpito duro in poco più di mezz’ora. Quasi come il Bayern Monaco, tre gol in venticinque minuti, in Germania però fu devastante la prima mezz’ora di partita per gli azzurri. Tre gol che fanno salire la media generale: 17 gol in 17 partite tra campionato e Champions, quindi la media di un gol a partita.
In campionato l’ultima volta che il Napoli di Mazzarri subì tre reti in così poco tempo fu l’anno scorso al «Meazza» nel match scudetto contro il Milan: tre reti in trentuno minuti, aprì Ibrahimovic (rigore discutibilissimo) e chiuse Pato. Al San Paolo solo la Lazio in tutto il campionato 2010-2011 segnò tre reti, divise però tra primo e secondo tempo. Bisogna tornare indietro di due anni, alla prima stagione di Mazzarri per ritrovare l’ultima squadra che segnò a Fuorigrotta tre gol tutti nella ripresa e in tempo record: il Parma ci riuscì in 25 minuti nella partita vinta 3-2.
Questione di stanchezza, la spiegazione di Mazzarri. I difensori perdono lucidità giocando ogni tre giorni e l’errore diventa quasi inevitabile quando c’è il cumulo di partite. E infatti il Napoli nelle prime otto partite tra campionato e Champions ha subito solo sei gol, quindi ha retto bene. Nelle successive nove partite ne ha incassati undici, cioè il doppio, cominciando quindi ad accusare dei problemi. Stanchezza, cumulo di partite ravvicinate, si spiegano così i black out nelle ultime due partite dei titolari del reparto Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Il difensore argentino perse palla ingenuamente a Bergamo consentendo la ripartenza letale finalizzata da Denis. Aronica ha sbagliato il tempo di uscita nell’azione del secondo gol bianconero ma anche Cannavaro e tutti gli altri (compreso Fernandez quando è entrato) non sono stati impeccabili contro i bianconeri di Conte. Errori dei singoli, puntualmente puniti dagli avversari, altra situazione che è capitata quest’anno in più di un’occasione: la sconfitta di Verona contro il Chievo maturò per un errore grossolano di Fideleff, punito da Moscardelli. Il difensore argentino che in compartecipazione con Fernandez sbagliò anche a Catania in occasione della seconda rete di Bergessio.
Errori anche di reparto emersi contro la Juve, i bianconeri sono arrivati più volte da soli davanti a De Sanctis perchè sono saltati gli abituali meccanismi in fase difensiva e da questo punto di vista hanno anche commesso errori gli esterni di centrocampo e i due centrali davanti alla difesa. Analizzando il dato generale in campionato il Napoli ha incassato due gol in meno rispetto alla stagione scorsa, un dato questo positivo.
Gol presi sia con la difesa titolare sia quando Mazzarri ha inserito le seconde linee. Reti incassate quando in campo c’erano Campagnaro, Cannavaro e Aronica (vedi Cesena, Milan e Parma) e quando il tecnico toscano ha dato spazio agli altri per far rifiatare i tre elementi più utilizzati. Rispetto all’anno scorso gli azzurri hanno subito due reti in meno nelle prime dodici giornate. Tredici gol nello scorso campionato, undici quest’annno, quindi un dato positivo. Difesa che è da considerare la stessa perché i titolari sono gli stessi: Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Il neo acquisto Britos infatti è ancora out per l’infortunio subito a Barcellona nel trofeo Gamper e fin qui non ha mai giocato. E Mazzarri ha potuto giostrare solo con un Fernandez in più: il giovane nazionale argentino è stato impiegato da laterale destro e da centrale e inserito per rafforzare gli argini nella difesa a quattro.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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