Il Napoli va a Verona in casa del Chievo e Maradona ricorda le sfide al Bentegodi, contro l’Hellas. «Una volta siamo andati a giocare a Verona e c’era uno striscione con scritto: ”Lavati, sudicio napoletano”». È un passaggio di una intervista che il Pibe de oro ha rilasciato alla rete televisiva Espn. Ha parlato di razzismo negli stadi italiani. «In un’altra occasione stavamo giocando contro il Toro e quando Junior (il brasiliano che giocava a Torino) prendeva la palla, si sentivano gli urli tipo scimmia. Lui è venuto da me a chiedermi: ”Ma tu stai ascoltando?” e io gli ho detto: ‘Si, ma questi sono i tifosi del Torino. Non sono i nostri. Questo a Napoli non succede».
Maradona a ruota libera, si rivede un po’ ingrassato ma in grande forma. Ha parlato anche del suo primo gol di mano: non quello contro l’Inghilterra in Messico nel 1986, ma quello realizzato al Friuli, l’anno prima, all’Udinese. «Zico mi affrontò in mezzo al campo: se sei un uomo onesto, allora confessa all’arbitro di aver segnato in modo irregolare, mi disse. Io? Gli strinsi la mano presentandomi: ”Piacere, sono Diego Armando Disonesto”. ma ti pare che io regalavo un gol a Zico?». Maradona accompagna la frase con un gesto inconfondibile. Poi ha quindi sottolineato che il mondo del calcio è dominato dal successo: «Nessuno ti regala niente e se puoi avere un vantaggio, cerca di ottenerlo». Maradona ha parlato anche dei più grandi di sempre, tra presente e passato citando, ovviamente anche se stesso: «Messi è un fenomeno e certo non devo essere io a scoprilo, nel podio dei migliori della storia ci sono stati tre argentini, Di Stefano, Maradona e Messi». Ovvero tre numeri 10 che hanno davvero fatto la storia del calcio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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