Eppur si muove sempre. Dappertutto. Anche se non si muove, perché la sua cassa di risonanza fa sempre il giro del globo. Ovunque si trovi, ovunque alleni o tocchi un pallone con i piedi, o anche con la spalla e le mani. Dieguito è tornato a Dubai, non per essere richiamato nell’Al Wasl (dopo l’esonero del luglio scorso) ma per essere premiato. Una cosa che in sé per sé non farebbe tanto notizia, se non ci fosse tutto il contorno e soprattutto il tamtam che ne è derivato. Partito dalle sue dichiarazioni alle varie emittenti ed approdato in un batter di ciglia a Napoli, dove ha vinto tantissimo. L’occasione è la kermesse dei Globe Soccer Award (3° edizione), con un Pibe particolarmente ciarliero sulle questioni del Napoli, dopo essere stato premiato come miglior giocatore del secolo. “Sogno di allenare il Napoli, sono tifoso azzurro, mi aspetto che vinca sempre. Noi allora uomini veri, adesso manca qualcosa. A me Mazzarri piace”. Una vera e propria sventagliata, poi qualche gag con Mourinho (miglior tecnico dell’anno) e, in italiano, soprattutto con Platini (premio speciale alla carriera): “Le punizioni? Tu il migliore col destro, ma io col sinistro”.
Ci piace che ritorni spesso sul Napoli e su Napoli. Lui che, diciamocelo francamente, è il “number one” azzurro di tutti i tempi. Lui che è (probabilmente) la leggenda che non si eguaglierà mai, il benefattore di tanti napoletani. Ma che c’entra questo? C’entra eccome: col suo sinistro fatato il pibe del doppio tricolore partenopeo, ha incantato le platee del mondo, ma a Napoli, nella fattispecie, quel piede leggendario ha dato anche un calcio ai malumori, alle frustrazioni, alle crisi e persino alla delinquenza.
FERMAVA IL TEMPO – Sì, anche a quella: perché quando c’era lui all’opera (e anche non) tutto si fermava, anche il tempo. E tutto diventava più leggero, pervaso da quella leggerezza di vivere, solitamente persa nei meandri di una vita frenetica e stressante. Il suo calcio insomma dispensava tregue vitali, spegneva gli animi surriscaldati ed originava lunghe pause puramente contemplative. Di cosa? Ma certo, di tutti quei movimenti inimitabili, che portavano di sicuro da qualche parte, che portarono Napoli più su. Sempre più su. E non solo dal punto di vista calcistico.
CHIUNQUE – Ci piace perciò che ritorni, anche con parole dette a migliaia di chilometri di distanza. E che lo faccia spesso, sempre più spesso. Maradona lontano da Napoli è sempre stato una simil-bestemmia, ed il Napoli del dopo, non a caso, ha sempre dato l’impressione di essere un incompiuto. Fiumi d’inchiostro su di lui, ma ora anche ondate di forum e risacche di twitter e chat: vuoi che al minimo movimento di Diego Armando non si scatenino ovunque maree e tsunami? Impossibile evitarlo, ma d’altronde è pacifico: Maradona in persona è uno tsunami, e chicchessia, chiunque, vorrebbe dire la sua. “Allenare il Napoli è il mio sogno!” Una delle tante carinerie tinte d’azzurro da parte dell’Illuminato, durante la terza edizione dei Globe Soccer Award di Dubai. Lo ha detto in tutte le lingue a decine di tivù.
MISSION IMPOSSIBLE – “Ma un mio ritorno a Napoli sarebbe impossibile. Il fisco, col quale ho un problema legato al mio vecchio contratto, me lo impedirebbe” E vuoi che una cosa del genere passi così, senza commenti? “Il Pibe non si discute si amaaaa…” tutto di getto e senza ammettere repliche, così “AmoilPibe44” su Chatover40 Napoli «Diego è il genio del calcio, chi non lo vorrebbe come allenatore a Napoli? Certo, con i piedi sapeva fare cose impareggiabili, ma volete mettere l’onda d’urto del suo ritorno? Immagino un’intera città in delirio, e poi letteralmente impazzita se vincesse lo scudetto anche da mister. Ma questi sono solo sogni anche per noi. Accontentiamoci ancora di rivivere con il pensiero tutto quello che ha fatto qui da grandissimo fuoriclasse».
DOPO MAZZARRI – Fa capolino “Maradinsigne” sul forum “tifosidelnapoli.it”: «Dieguito di nuovo a Napoli? Che sballo! Chi meglio di lui per il dopo-Mazzarri. Sarebbe un gran trascinatore, sono sicuro che si tornerebbe a vincere cose importanti. Non solo la Coppa Italia. Ma glielo faranno fare? Penso di no, però la speranza è sempre l’ultima a morire». Fa l’insegnante di religione alle media Marica Pagliarulo, 46 anni, ma il suo dio “in terra” (come lo definisce) è stato sempre lui: «Ho ancora tutti i ritagli dei giornali, anche il vostro, di Diego e i trofei. Ero giovanissima, ma ricordo tutto come se fosse oggi. La mia venerazione è intatta e in cuor mio so che lui ci ama ancora. Ma forse preferisco che non torni, così la sua leggenda non verrà intaccata da un sequel che potrebbe nascondere sorprese. Potrebbe sminuirne l’importanza. Diego “uber alles”!»
PROVOCAZIONE – Su “xat.com” provochiamo “Cavanite31”: Maradona pensa che se la Juve prendesse Cavani diventerebbe imbattibile… «Ma dai ragazzi! Con tutto il rispetto per Diego, e me ne rimane davvero tanto, Cavani non si tocca. Tantomeno per passare agli “odiati” zebrati. Penso però che sia stata solo una considerazione e non un auspicio. Almeno voglio crederlo. Se dovesse succedere, sarei pronto ad incatenarmi ai cancelli di Castel Volturno».
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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