E la Scala del calcio divenne un suk, con un vociare che dall’alto s’intuisce dalla mimica e immagini che paiono strappate da un film di Chaplin. I dieci minuti che trasformano san Siro in mercato rionale, con uomini sull’orlo d’una crisi di nervi, rappresentano la sintesi d’un football d’altri tempi, la rappresentazione di ciò che accade sui campi polverosi e le scene – un po’ naif, assai demodé – sprizzano adrenalina da ogni fotogramma. InterNapoli decolla nel finale d’un primo tempo vissuto passeggiando sui carboni ardenti, con errori arbitrali che s’accatastano e sceneggiate bipartisan che s’accavallano.
PERICOLO GIALLO – La mamma di tutte le topiche in realtà è in quel cartellino gratutito che Gianluca Rocchi sventola al primo starnuto a Obi, reo d’aver scardinato il pallone dai piedi di Lavezzi. Ma poi, a seguire, è un concentrato di sviste, ed è una escalation che produce arsenico. L’allarme squilla al trentaquattresimo d’un match al cloroformio, con un’entra rovinosa di Zanetti su Lavezzi rimasta impunita (né fallo, né giallo, né tantomeno simulazione considerata la scelta ponziopilatesca) tra lo stupore generale e la reazione – ancora controllata – d’un Pocho che vorrebbe capire ma non sa. L’olio però è bollente e lascia ustioni al quarantreesimo, sul contatto Obi-Maggio, avvenuto fuori dall’area e visibile ad occhio nudo, ma trasformato in un rigore che scatena la bagarre, perché al danno s’aggiunge la beffa del rosso al nigeriano, vittima di due abbagli. Inter 0, Napoli 1, ma tra l’erba di san Siro ci sono fili di corrente elettrica e reazioni isteriche sull’ultimo pallone vagante, un dettaglio esistenziale che diviene materia da santa inquisizione per Julio Cesar e Maicon, per Cambiasso e per Ranieri.
RABBIA COLLETTIVA – Il lampo d’ira che acceca Julio Cesar ha contorni impalpabili ma i fatti separati dall’interpretazione raccontano d’un cross innocuo, d’un intervento di Rocchi che punisce Campagnaro per fallo su Lucio o Samuel e d’un portiere che abbandona la propria porta ed allestisce un faccia a faccia poco ortodosso con l’arbitro degno del giallo che puntualmente arriva, doppiato poi con un altro cartellino dedicato a Zanetti. Intorno, è un fiorir di lamentele e mentre Maicon s’intrufola tra il portiere e il diretto e si lascia scappare qualche carineria, Cambiasso arringa la folla e Ranieri aspetta Rocchi al varco, all’imbocco del tunnel e certo non per porgere l’altra guancia. Fuori Ranieri e pure il suo assistente Damiano. La notte è rosso fuoco.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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