Didier Drogba è l’uomo simbolo del calcio africano con Samuel Eto’o, un altro bomber, stella del Camerun. L’attaccante del Chelsea ha segnato 54 gol con la maglia della Costa d’Avorio, a cui ha regalato la storica qualificazione ai Mondiali del 2006. Ed è stato proprio lui a segnare nel torneo in Germania, vinto dall’Italia di Lippi, la prima storica rete della squadra nella partita persa per 2-1 contro l’Argentina che in panchina aveva un campione che avrebbe fatto tanta strada, Lionel Messi, poco utilizzato in quella Coppa dal ct Peekerman.
Nonostante una frattura ne avesse messo in dubbio la presenza fino a poche ore dalla consegna delle liste, Drogba ha partecipato anche ai Mondiali in Sudafrica, segnando ancora una rete, ad un’altra regina del Sudamerica, il Brasile. Drogba è stato il capocannoniere dell’ultima edizione della Coppa d’Africa, però non è riuscito a vincere l’ambito trofeo con la Costa d’Avorio. La sua nazionale, infatti, ha perso le finali del 2006 contro l’Egitto e quella dello scorso gennaio contro lo Zambia.
Il rapporto con l’Africa non è soltanto calcistico. Da cinque anni anni Didier è il promotore di un importante progetto di sviluppo dell’Onu nei paesi africani e in questo impegno è sostenuto dalla moglie maliana Lalla, che gli ha dato tre figli. «Non tutti hanno avuto la mia stessa fortuna e io sento di dover fare qualcosa per la mia gente, in particolare per i più giovani», ha spesso spiegato Drogba, che in Inghilterra è anche impegnato in un’attività sociale contro il razzismo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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