Amadou Diawara, centrocampista della Roma, ha parlato ad As della sua esperienza al Napoli: “Sarri è matto, ma un grande insegnante. Nei primi allenamenti mi faceva male la testa, la palla andava troppo veloce. Incontro con Maradona al Bernabeu? È stato un privilegio, ho conosciuto il Dio del calcio, come si dice a Napoli. Ricordo che negli spogliatoi del Bernabéu ci ha dato un’energia incredibile. Non è un caso che siamo scesi in campo così bene e siamo riusciti a segnare lo 0-1. Gol al Chievo? E’ stato un calcio d’angolo. Normalmente, stavo fuori dall’area, ma ho sentito qualcosa e sono entrato. Milik ha pettinato l’angolo e ho segnato per un filo. Ho iniziato a correre per festeggiare e non sapevo nemmeno dove andare… Quel gol ci ha avvicinato allo scudetto, che alla fine non arrivò nonostante i 91 punti. Il calcio è così, speriamo che il Napoli ci riesca un giorno. Ancelotti è un gentiluomo, questo lo sanno tutti. Nell’estate in cui è arrivato, ricordo che un pomeriggio ho ricevuto diverse videochiamate da un numero sconosciuto. Non volevo rispondere e pochi minuti dopo ho ricevuto una chiamata normale. Lì ho risposto e lui ha detto ‘Hey, io sono l’allenatore’. Che cosa assurda. Un’altra cosa mi è rimasta impressa: il giorno in cui me ne sono andato, ha fermato la sua macchina per venire a salutarmi e lo ha fatto con un amore che ricorderò per tutta la vita”.
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