Di Natale accusa: «Con questi ritmi salute a rischio»

Lui non ha peli sulla lingua. Dall’alto della sua esperienza, dei 34 anni che si porta sulle spalle di grande campione. Ma Totò Di Natale è rimasto terribilmente choccato dalla tragedia dell’amico Piermario Morosini Sì, lo dice chiaro: «Il calcio è bello, uno sport importante, ma c’è anche la salute da salvaguardare». Un indice puntato contro le troppe gare di campionato e gli impegni troppo ravvicinati ai quali sono chiamati i calciatori, ritmi di calendario che possono minacciare la salute.
Di Natale ne ha parlato alla web tv dell’Udinese, ha ricordato gli attimi tremendi vissuti con la morte di Morosini affrontando la questione dei ritmi troppo fitti imposti dai calendari. «Lo sto dicendo da tanto tempo, ne ho parlato spesso anche con i nostri medici. Ho 34 anni e l’anno scorso ho pensato, scherzando ma non troppo, di ritirarmi perchè‚ non si riesce più a riposare».
Si gioca troppo è l’allarme del bomber. «Quelle di Di Natale sono riflessioni da valutare. Per questo dico che certe decisioni devono essere prese da medici che conoscono a fondo la fisiologia del corpo umano», dice il presidnete del Coni Gianni Petrucci. Ma, parlando della tragedia di sabato, il bomber dell’Udinese insiste: «È impressionante vedere le immagini e quando le vedi c’è solo da sperare che il Signore dia una mano. Voleva vivere per aiutare la sorella che era tutto, per me Mario era come un fratello, ora aiutiamo tutti sua sorella».
«Choccato» dalla tragedia di Morosini è anche Mario Balotelli, di cui è stato compagno in Under 21. «Era un ragazzo d’oro – ha detto l’attaccante del Manchester City – È un fatto terribile che fa riflettere sulla mia vita, insegna ad apprezzarla e rispettarla». Parole significative perché pronunciate da un giocatore indicato dalla stampa inglese come Bad Boy, completamente differente dalla storia di Morosini.