C’era una volta «lucky man», l’uomo fortunato che dodici mesi fa vinceva la Champions League al primo tentativo dove avevano fallito Ranieri, Mourinho, Scolari e Ancelotti. Oggi Roberto Di Matteo è un disoccupato di lusso, vive a Londra e stringe tra le mani un contratto con il Chelsea scadenza 2014 da 1,5 milioni a stagione. Dopo aver perso il tocco magico (oltre la Champions, anche la FA Cup), in Inghilterra quest’anno lo hanno trattato come un pupazzo del tiro a segno, caduto dopo il 3-0 rimediato in casa della Juventus.
Napoli è stato crocevia della sua carriera da allenatore. Ribattezzato il Normal One in antitesi allo Special One Mourinho, per il basso profilo e per l’umiltà nel concedere i riflettori ai suoi giocatori piuttosto che a se stesso, Di Matteo era stato promosso sulla panchina del Chelsea, quando fu esonerato Villas-Boas di cui era diventato assistente: al San Paolo (finì 3-1 per gli azzurri) escluse 6 titolari. Al ritorno in panchina non Di Matteo, propose Lampard, Drogba e Terry, e sappiamo tutti com’è finita. Lui sarebbe ben disposto a tornare in Italia: ha una laurea in business administration e parla correttamente 4 lingue.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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