Eusebio Di Francesco, allenatore del Frosinone, ha parlato in conferenza stampa dopo il 2-2 contro il Napoli:
“Abbiamo fatto una prestazione di altissimo livello nonostante il rigore sbagliato potesse tagliarci le gambe. Abbiamo fatto qualche cambiamento, però ritengo se vieni qui a giocare al Maradona a giocare per non prenderle alla fine le prendi. La squadra ha rischiato ed era in preventivo, nel finale magari potevamo anche vincerla, nel complessi ci sta il pareggio. L’occasione finale sarebbe stata la ciliegina sulla gara.
Ci sono le partite che vanno avanti, i risultati cambiano, penso che siamo padroni del nostro destino. In passato abbiamo fatto grandi partite senza raccogliere niente, la vittoria per ora non vuole arrivare… Ma i ragazzi meritano di più rispetto a quello che stanno ottenendo. Se dobbiamo guardare la partita non meritavamo di vincere, ma le forze delle due squadre in campo sì. Il Napoli è una grande squadra, poi ognuno pensa quello che vuole, ma io vivo di obiettività, a volte mi tolgo più che darmi rispetto alle occasioni generali.
Difesa alta? C’è lavoro dietro, pensiero, è normale che non voglio mettere i giocatori in condizione di farsi male da soli. Paradossalmente al di là di quella palla gol dove Romagnoli sbaglia l’intervento non c’è stato molto. Se cerco di portare più giocatori vicino all’area di rigore è perché conosco i giocatori, il primo gol è venuto da una reazione preparata che danno ancora più forza a questa prestazione. Ho visto un po’ la partita con l’Atalanta, ultimamente abbiamo cambiato un po’ di sistema di gioco, il fatto di mettere un po’ uno tra le linee e uno aperto dava fastidio al terzino della difesa a quattro.
Ho fatto sì tesoro delle partite precedenti, specialmente di quella in Coppa, mi rendo conto però che abbiamo sì rischiato di perderla, ma anche di vincerla, questa è un po’ la mia filosofia. Non penso di restare dietro a prenderle contro squadre più forti, bisogna saper incassare certo. Turati è un ragazzo che sta crescendo tanto, è un 2001, abbiamo grande fiducia”.
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