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Di Costanzo: «Io, tifoso del Napoli, scelto in panchina da Buffon»

Parla il neo tecnico della Carrarese, ha sostituito Sabatini

Sulla panchina della squadra di Buffon c’è un tifoso del Napoli. Non è la Juve, capolista con gli azzurri in A, ma la Carrarese, ultima con zero punti in Prima divisione, nel girone in cui vi sono anche le cinque campane. È stata la sconfitta contro il Benevento a spingere il tecnico Sabatini, fratello del direttore sportivo della Roma, a rassegnare le dimissioni e così Buffon, il portierone della Nazionale che è proprietario della società toscana e ha scelto la moglie Alena Seredova come presidentessa onoraria, ha puntato su un allenatore di esperienza e talento per il rilancio. Nello Di Costanzo ha 51 anni e ha cominciato ad allenare nel 1995, guidando la Viribus Unitis di Somma Vesuviana. Nato a Roma, vive a Napoli: la città della sua squadra del cuore.
Come nasce la passione per il Napoli?
«Dai genitori napoletani. Sono nato a Roma e ho vissuto a Milano. A 13 anni entrai nelle giovanili del Milan, però non cambiai fede calcistica. Quando il Napoli giocava a San Siro, salivo sul tram e sventolavo la bandiera azzurra. A fine partita, però, l’arrotolavo e la mettevo tra le gambe: erano altri tempi, difficile fare punti contro Milan e Inter».
Nel Napoli ha poi giocato, indossando una maglia con lo scudetto.
«Il primo vinto nella storia della società, quello della Primavera del ’79. L’anno successivo partecipai al torneo di Viareggio. Un onore per un tifoso vero: conservo le foto tra i ricordi più cari».
Adesso allena la squadra di proprietà del portiere della Juve.
«Un signore, Buffon. E un dirigente appassionato. Mercoledì, il giorno dopo la Champions, è venuto a Carrara per assistere alla partita di Coppa Italia. Ha pranzato con i giocatori e al campo si è seduto vicino a me».
La partita è finita male: 4-2 per la Reggiana.
«La Carrarese è giovane, con tanti giocatori della classe ’93, abbiamo ragazzi dei vivai di Juve e Roma. Tra i più esperti c’è Corrent, ex Napoli e Salernitana. Ce la metteremo tutta per risalire. Oggi giochiamo il derby con il Pisa e anche i successivi impegni saranno duri. Conosco la categoria, servirà sempre il coltello tra i denti».
È preoccupato il dirigente Buffon?
«Ci mette cuore e impegno. È tra i migliori giocatori al mondo, ha vinto tanto con la Nazionale e la Juve e potrebbe permettersi di starsene sdraiato su un’amaca nel tempo libero. E invece no: viene a Carrara, vede le partite, s’infervora come il più appassionato tifoso e s’informa su tutto, con un approccio molto umile e schietto. Lui, un gigante del calcio, si è calato in questa nostra minimale dimensione. Lo fa per la sua città e noi vogliamo regalargli la soddisfazione di far risalire la Carrarese».
Vi sentite spesso?
«Mi ha chiamato anche poco fa. Abbiamo parlato degli allenamenti, del derby, dei rinforzi: ha tante idee per migliorare la squadra. Mi ha parlato di Chiellini, che ha raggiunto altissimi livelli con il lavoro quotidiano e dev’essere un esempio per i giovani calciatori. E mi ha anticipato il rinnovo del suo contratto con la Juve».
Sabato 20 c’è la sfida scudetto Juve-Napoli: lei da che parte sta?
«E lo chiede pure a un ex ragazzo che prendeva il tram per andare a San Siro? Conosco Mazzarri, siamo stati anche a cena insieme: un grande. Non vado più in curva, ma la passione è intatta e, se il Napoli vince lo scudetto, vado anch’io in piazza. A Carrara alloggio in un hotel gestito da una famiglia napoletana…».
E se Buffon se la prende?
«Lo scudetto è un’altra storia, sul mio Napoli non si scherza».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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