E’ una partita lunga e difficile quella contro razzismo e discriminazione, una partita che si può e si deve vincere giocando di squadra. Lo ha ribadito il Dg della Federcalcio e vice presidente della UEFA Michele Uva, intervenuto questa mattina al liceo ‘Gaetana Agnesi’ di Milano in occasione di un incontro organizzato dal Napoli nell’ambito della campagna UEFA #EqualGame.
“I casi di discriminazione negli stadi italiani – ha sottolineato Uva – sono diminuiti del 75% grazie ad un’azione combinata tra Federazione, club e Forze dell’Ordine. Oggi, grazie ad una norma introdotta dalla FIGC, le società possono bandire per sempre dal proprio stadio i tifosi responsabili di comportamenti discriminatori, come avviene in Inghilterra”.
Negli ultimi anni la Federcalcio ha svolto un ruolo di primo piano nella lotta al razzismo e ad ogni forma di discriminazione: nel 2015 ha ideato ‘Razzisti? Una brutta razza’, un programma finalizzato ad educare i giovani calciatori sul tema dell’integrazione, sensibilizzandoli attraverso momenti di incontro e riflessione su tutto il territorio italiano. A seguito del successo conseguito, nel 2016 il format del progetto è stato esteso agli istituti scolastici del territorio attraverso la creazione di una piattaforma dedicata. Il progetto, denominato ‘Tutti i Colori del Calcio’, si è sviluppato attraverso il lancio di un sito web dedicato per il caricamento di video legati al tema della lotta alla discriminazione: nel 2016 sono stati realizzati 41 video caricati sulla piattaforma, con 17 regioni coinvolte, 43 istituti scolastici e 1.000 studenti partecipanti. Ha avuto un grande successo anche il progetto ‘Rete!’, l’iniziativa sviluppata dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e rivolta ai ragazzi minori e neomaggiorenni residenti nei progetti SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di tutto il Paese. Giunto alla quarta edizione, ‘Rete!’ coinvolgerà nel 2018 oltre 500 ragazzi.
A dimostrazione di quanto il calcio svolga un ruolo fondamentale come fattore e strumento di integrazione sociale, i tesserati per la FIGC nati all’estero rappresentano oltre il 4% del totale, per un dato aggregato di 58.689 nel corso della stagione sportiva 2015/2016, numero in forte crescita negli ultimi anni. Il 96% dei tesserati stranieri sono calciatori, provenienti principalmente da Albania, Romania e Marocco.
“C’è ancora molto da fare – ha dichiarato Uva a margine del forum organizzato al liceo ‘Agnesi’ – ma lo sport è il terzo gradino per fermare la discriminazione, insieme alla famiglia e alla scuola. L’Italia ha il dovere di diventare il primo centro di accoglienza e integrazione. Non dobbiamo mai mollare la presa e non far sentire escluso nessuno dei 60 mila ragazzi provenienti dall’estero tesserati per la FIGC”.
Davanti ad una platea di circa 1400 ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 20 anni, ha lanciato un messaggio importante il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly, al quale due anni fa allo stadio Olimpico di Roma furono indirizzati cori di stampo razzista, con l’arbitro Irrati che decise di sospendere per alcuni minuti il match di campionato tra Lazio e Napoli. Al convegno, organizzato da un club spesso vittima di discriminazione territoriale come il Napoli e moderato dallo scrittore e giornalista Alessandro Cecchi Paone, sono intervenuti anche il presidente dell’AIC Damiano Tommasi, il vice presidente del Napoli Edoardo De Laurentiis, il direttore della Comunicazione del Napoli Nicola Lombardo, il responsabile del dipartimento Media della UEFA Thomas Giordano, il presidente dell’associazione inglese contro le discriminazioni e il bullismo SportAllies Tristan Latarche e il preside del Liceo ‘Agnesi’ Giuseppe Vincolo.
Tra le tematiche affrontate anche l’impegno del calcio nella scuola; un binomio, quello calcio-scuola, su cui la FIGC punta molto come conferma la convenzione quadro stipulata con il MIUR, finalizzata ad ampliare le progettualità didattiche e sportive, rivolgendo particolare attenzione al tema della diversità e dell’inclusione e promuovendo le potenzialità dei giovani studenti attraverso il nuovo progetto didattico-sportivo denominato ‘Valori in Rete’. E vanno sottolineate anche le altre iniziative portate avanti dalla FIGC, da ‘Giococalciando’ a ‘Ragazze in gioco’, senza dimenticare il successo in termine di partecipazione dei Campionati studenteschi.
Fonte: FIGC.IT
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