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Dezi: “Devo tanto a mio nonno. Mister Drago è stato un grande maestro”

Un gol che può valere la salvezza. Un gol che può valere una maglia azzurra. Lo sa bene Jacopo Dezi al quale è tornato finalmente il sorriso dopo la rete di domenica sera contro il Varese. 1-0 e permanenza in B che ora sembra più vicina per il suo Crotone. Una causa che ha deciso di sposare due anni fa rimanendo in comproprietà con il Napoli. “Per un giovane come me non c’è piazza migliore di Crotone per poter crescere – racconta Jacopo Dezi a gianlucadimarzio.com – anche perché da queste parti sono passati tanti ragazzi che poi si sono affermati in Serie A”. Una vita lontano da casa allora, fin dal 2010, quando il Napoli decise di puntare sulle sue qualità e prenderlo nel proprio settore giovanile. “All’epoca giocavo nel Giulianova vicino casa, in Serie C. Poi quando ho ricevuto la chiamata da parte del Napoli non ci ho pensato neanche un secondo”.

Tanta Primavera, in squadra con Izzo e Sepe, ma anche tanta prima squadra. Soprattutto durante i ritiri estivi di Dimaro. “Ricordo quell’esperienza come una delle più belle della mia vita. Legai tantissimo con Pandev, con lui mi sento ancora oggi, e Hamsik. Io gioco proprio nello stesso ruolo di Marek e per questo tante volte mi sono confrontato con lui per avere consigli e suggerimenti sul mio modo di stare in campo”.   

Dall’azzurro del Napoli a quello della Nazionale… “Spero fortemente nella convocazione di Di Biagio per gli Europei Under 21 che si giocheranno in Repubblica Ceca nel mese di giugno. Ma so che per centrare questo obiettivo dovrò dare il massimo durante queste ultime due gare di campionato con il Crotone”. Nazionale dove ad aspettarlo troverebbe un suo ex compagno di squadra proprio del Crotone. “Spero che anche Bernardeschi recuperi al meglio in vista dell’Europeo così da poter ricomporre una bella coppia insieme, così come abbiamo fatto lo scorso anno qui in Calabria. Per altro ci saranno anche Cataldi e Crisetig che erano con noi”.

Come detto, Jacopo preferisce giocare a centrocampo da mezzala. Anche se nella sua testa c’è un numero 10 come modello. “Il mio idolo è sempre stato Alessandro Del Piero perché è un grande campione sia dentro che fuori dal campo”. Merito anche di una famiglia che fin da piccolo ha fatto crescere Dezi nel segno del calcio. “Mio nonno prima e mio padre poi sono sempre stati letteralmente malati di pallone e da loro ho ereditato questa grande passione. E’ proprio in onore di mio nonno che a Napoli scelsi la maglia numero 31, anno della sua nascita. Poi a Crotone non ho potuto confermarlo perché c’erano limitazioni per il numero di giocatori in rosa e così ho preso il 6 che mi ha portato bene sia l’anno scorso che quest’anno”.

Oggi è Drago il maestro di Jacopo, un allenatore al quale deve molto per il suo grande processo di maturazione calcistica. “Sì, il mister mi sta insegnando tanto, ma in realtà dovrei ringraziare tutti quelli che ho avuto fino ad oggi perché ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa: dal settore giovanile alla Serie C fino a Mazzarri, che mi ha dato l’occasione di giocare in prima squadra con grandi campioni del calibro di Lavezzi e Cavani”.

Tra un gol, un assist ed una seduta di allenamento c’è anche spazio per pensare al tempo libero e alle vacanze. “Mi piace soprattutto stare con gli amici e poi d’estate fare una bella partita a tennis o un po’ di relax in spiaggia”. Non c’è un posto in particolare dove gli piacerebbe andare perché “prima o poi spero di visitare tutto il Mondo”. Basta che ogni tanto possa tornare a casa sua, in Abruzzo, per sedersi a tavola e poter gustare il suo piatto preferito. “Vado pazzo per gli arrosticini. Ma non posso lamentarmi per come mi è andata visto che sia la cucina calabrese che quella napoletana sono letteralmente spettacolari”.

Avrà anche un buon appetito Jacopo, ma se c’è una cosa che non gli piace mangiare sono i gol. Quando può la butta dentro, o meglio, serve l’assist vincente per un compagno. Del Crotone oggi e della Nazionale italiana domani.

Fonte: GianlucaDiMarzio.com

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