Non scomoda Del Piero, il suo idolo. E neppure Maradona, ci mancherebbe. Il suo ex ct nella Nazionale Under 21, Devis Mangia, quando gli chiedi chi rivede nel piccolo fenomeno di Frattamaggiore, risponde semplicemente: «Lorenzo Insigne. Perché è unico: in attacco è un faro illuminante, l’uomo ovunque. Lo vedi dai dettagli, nei particolari: è cresciuto, adesso sa di essere un giocatore importante».
Un po’ merito suo? «Quel che Insigne ha acquistato giocando con la maglia dell’Italia agli Europei in Israele è la consapevolezza di poter essere un punto di riferimento. In fondo come lo era stato con Zeman al Pescara. Ma credo che anche con Mazzarri abbia imparato tante cose: ha fatto passi in avanti enormi nell’ultimo anno».
Con Benitez gioca più o meno come giocava con lei? «È la posizione che più di tutte esalta le sue doti naturali. Sono certo che, proprio per questo motivo, nel Napoli inciderà sia in campionato che in Champions. Con l’Italia ha segnato tante volte: gol pesanti, fondamentali. Ha usato il dribbling e la giocata. Ma spesso ha dato una gran mano in copertura. Contro l’Olanda venne premiato dal grande sacrificio nella fase difensiva: fece un gran gol a pochi minuti dalla fine e io gli dissi: ”Hai visto che segni pure se difendi?”».
Nel Napoli avrà una bella concorrenza lì in attacco? «Questo non potrà che fargli bene. Lui è in gamba, umile, ascolta tutti: Benitez con i giovani ha sempre avuto dei grandi risultati. Poi basta che Lorenzo impari qualche buon trucco da quei campioni che gli stanno vicini per crescere ancora. In pochi hanno l’attacco degli azzurri: lo stesso Callejon, riserva al Real, sembra davvero devastante».
Sorpreso? «Non più di tanto. Ho la sensazione che Benitez sappia fare bene le sue scelte. E che il presidente De Laurentiis si sia affidato molto alle sue valutazioni. Non a caso Callejon mi sembra molto funzionale alla sua idea di calcio totale».
Con El Shaarawy chiuso da Kakà e Matri, sembra Insigne il favorito ad andare in Brasile? «Conosco bene Prandelli. Lui vedrà il campionato e deciderà in base alle indicazioni della serie A. Ma è chiaro che in questa fase iniziale della stagione stia puntando su Lorenzo».
Ha fatto bene: contro la Bulgaria, soprattutto all’inizio, travolgente? «A volte stupisce per la maturità con cui affronta certe sfide: non cerca mai di strafare, anche quando fa le cose difficili. Lui, Verratti, Florenzi e gli altri sono una generazione di talenti autentici».
Eppure c’è stata una ondata straniera? «Per chi si occupa di nazionali, un bel problema. Io pure ne ho avuti tanti: lo scorso anno solo due difensori dell’Under 21 erano titolari in serie A. Non è stato facile…».
Il Napoli è l’anti-Juve? «Può esserlo. Anche se i bianconeri hanno cambiato poco, hanno una mentalità da grande squadre. E non credo neppure che la Champions li possa distrarre. Però il Napoli è vicinissimo, davvero a un passo. Come il Milan, d’altronde».
E le altre? «La Fiorentina va a gonfie vele, veder giocare la squadra di Montella è un piacere. Con il Napoli e la Juve, i viola hanno senza dubbio il gioco più gradevole».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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